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In occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, che si celebra oggi, vogliamo condividere l’esperienza del microcredito della Caritas diocesana di Reggio Calabria-Bova, una risposta concreta per le famiglie in difficoltà, non solo sul piano economico ma anche educativo.
«Spesso influenzate dalle mode e tendenze del momento, le famiglie tendono sempre meno a risparmiare e sempre più a effettuare acquisti e non orientati al reale benessere della famiglia. In questo contesto, il microcredito ha anche il compito di educare chi si rivolge ai nostri sportelli a comprendere il valore del denaro».
Non usa mezzi termini Elio Cotronei, responsabile del servizio di microcredito della Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova nell’illustrare le finalità dell’importante servizio nato durante gli anni della pandemia per far fronte alle difficoltà economiche in cui molte famiglie si sono ritrovate: «Vogliamo far capire l’importanza di gestire consapevolmente le risorse economiche, sia per l’acquisto di beni e servizi a prezzo pieno, sia per quelli pagati in maniera dilazionata».
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«Purtroppo - spiega ancora Cotronei - molti si avvicinano a noi solo quando la situazione è ormai compromessa, quando devono correre ai ripari per far fronte a difficili situazioni, come il sovraindebitamento, che spesso mette a rischio la stabilità della famiglia». Qui di seguito l'intervista rilasciata ad Avvenire di Calabria.
Fino a qualche anno fa, la Cei promuoveva l’iniziativa del “prestito della speranza”, con cui abbiamo risolto molte situazioni, come il reinserimento lavorativo di persone che avevano perso il lavoro. Questo intervento ci permetteva di sostenere le famiglie per il primo anno, offrendo consulenze e aiuti economici secondo le necessità.
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Oggi quel prestito non è più disponibile. Abbiamo alcuni strumenti della Caritas, ma con un budget limitato, insufficiente per soddisfare tutte le richieste. Nei casi più gravi ci affidiamo alla Fondazione Antiusura di Cassano all’Ionio, che ci aiuta a gestire situazioni di sovraindebitamento. Tuttavia, anche questi interventi sono limitati, e spesso non riusciamo a rispondere a tutte le esigenze.
Entra in campo qui lo strumento educativo, cioè il ruolo del microcredito in chiave educativa. A volte siamo anche un po’ duri proprio per far capire alle persone che noi non siamo la soluzione ai problemi definitivi, noi siamo l’accompagnamento. Abbiamo avuto grazie a Dio alcune belle testimonianze di persone che pur se non abbiamo aiutato fisicamente o materialmente, o ne abbiamo aiutato col poco che possiamo, sono rimaste così contente che ci hanno ringraziato e continuano a ringraziarci per l’ascolto che gli abbiamo dato.
Ricordo una persona che aveva speso molto denaro per questioni di salute. Non potevamo aiutarlo per l’intero importo, ma lo abbiamo ascoltato con attenzione, cercando di capire fino in fondo quali fossero i problemi, perché spesso ci si trova di fronte solo alla punta dell’iceberg. Concluso il colloquio, questa persona ci ha abbracciato per ringraziarci dell’ascolto e del supporto, anche se limitato. Questo dimostra quanto sia importante, oltre all’aiuto economico, offrire sostegno umano. Il microcredito può favorire l’inclusione sociale?
Vorrei che passasse il messaggio che questo servizio esiste. Nonostante le promozioni e le interviste per far conoscere l’ufficio, le persone si rivolgono a noi solo quando non possono più andare in banca, perché segnalati come cattivi pagatori o con protesti, e quindi esclusi dal credito ordinario. Sarebbe importante che venissero prima, anche solo per consultarsi e valutare se le risorse familiari siano sufficienti per affrontare una spesa nel tempo.
Noi vorremmo evitare che si arrivi a questa situazione, soprattutto in un periodo storico difficile come questo, dove le persone sono sollecitate a spendere e ad acquistare, spesso per cose non decisive per la famiglia. Bisogna educare le persone a fare acquisti ponderati e a usare in modo consapevole strumenti come le carte di credito, che se non usate correttamente, possono portare al dissesto finanziario.
Lo scorso mese di giugno si è rivolto al servizio di microcredito della Caritas di Reggio Calabria - Bova. Si è avvicinato a questa realtà dopo essersi trovato in una situazione di sovraindebitamento a causa di gravi problemi di salute.
Un pensionato reggino di 75 anni, pur volendo mantenere l’anonimato, ha deciso di condividere la sua esperienza, sperando di poter offrire un esempio utile per altri che potrebbero trovarsi in difficoltà simili.
Io non conoscevo nulla della Caritas se non per il suo servizio alimentare, che offre supporto ai poveri nelle parrocchie. È stato mio figlio a parlarmene, perché frequentava l’Azione Cattolica e aveva conosciuto un sacerdote. Stavamo attraver-sando grossi problemi familiari, soprattutto per motivi di salute, e la mia pensione non bastava per coprire le spese sanitarie. Mio figlio mi ha detto: «Papà, alla Caritas c’è un servizio che può aiutarti con un prestito ». All’inizio ero scettico, ma alla fine mi ha convinto ad andare.
Quando mi sono presentato alla Caritas, ho parlato con il signor Cotronei, responsabile del servizio di microcredito. Mi ha detto che non avrebbero potuto darmi soldi direttamente, ma che avrebbero pagato le bollette arretrate che avevo. Così ho portato tutte le bollette in sospeso, quelle della Tari, dell’acqua e una bolletta della luce. La Caritas ha pagato tutto, un totale di circa 1020-1030 euro, che non riuscivo a saldare da uno o due anni. È stato un aiuto importante, dato che la mia pensione non era sufficiente. È un prestito senza interessi? Sì, il signor Cotronei mi ha spiegato che non ci sarebbero stati interessi da pagare. La curia e la Caritas non fanno speculazioni. Mi hanno chiesto solo di restituire gradualmente quanto potevo. Ho iniziato a pagare 30 euro al mese da settembre. Salderò tutto. So che servirà ad aiutare altre famiglie.
L’aiuto che ho ricevuto dalla Caritas non è stato solo materiale. Mi ha dato anche un sostegno morale. Ero pieno di preoccupazioni, ansie e tensioni, ma lì ho trovato un rifugio, un abbraccio. Mi hanno ascoltato e aiutato a ritrovare un po’ di serenità, cosa che non avevo più. Se non fosse stato per loro, non so come avrei fatto. Oggi, questa situazione è migliorata? Il problema principale l’ha risolto? Sì, oggi la mia situazione è migliorata. Grazie alla Caritas, sono riuscito a risolvere il problema principale, che erano le bollette arretrate. Mi auguro di non dover chiedere altro in futuro, ma di continuare su questa strada. Sto cercando di pagare regolarmente quanto posso e spero che Dio mi dia la salute per non dover più chiedere aiuto.
Il consiglio che posso dare a chi si trova nella mia situazione è di non vergognarsi di chiedere aiuto. Anche io all’inizio ero scettico, pensavo che la Caritas si occupasse solo di distribuzione alimentare. Ma poi mi sono reso conto che offrono un grande sostegno a chi ne ha davvero bisogno. La mia fede in Dio mi ha supportato molto, e credo che chiunque abbia necessità dovrebbe rivolgersi alla Caritas senza paura. Aiutano non solo con beni materiali, ma anche moralmente. Bisogna solo avere il coraggio di chiedere.
Nell’ultimo anno sono stati circa 30 i colloqui effettuati. 20 in tutto, invece, gli interventi. Anche con il supporto della Fondazione Antiusura di Cassano allo Ionio. A bussare alla porta del prezioso servizio del microcredito presso la Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova sono per lo più famiglie, anche in condizione apparente di benessere, non solo bisognose. Ci sono anche tanti imprenditori e commercianti.
Il Fondo di microcredito diocesano nasce per far fronte alla difficile situazione economica in cui si sono trovate molte persone, interi nuclei familiari e piccole attività commerciali e artigianali a causa della pandemia da Covid-19 e non solo.
Il progetto è gestito dal Servizio di consulenza finanziaria della Caritas e possono beneficiarne famiglie o singole persone presenti nel territorio diocesano che siano esclusi dal credito bancario e finanziario e non in situazioni di usura. Le richieste di intervento pervengono, di norma, da una Parrocchia che svolge una fase di pre-ascolto e presenterà successivamente il richiedente al Servizio diocesano della Caritas.
Il sistema di Microcredito della Caritas di Reggio Calabria non solo fornisce un aiuto economico immediato, ma educa le persone a gestire le proprie risorse con responsabilità, incoraggiando una visione consapevole e solidale del denaro.
È ancora Elio Cotronei, tra i promotori del servizio, a spiegarlo: «Il sostegno economico che diamo deve essere restituito nel tempo. Ci affidiamo a una circolarità del sistema: i fondi vengono ricostituiti grazie al rimborso delle persone. La rata di rimborso è minima e il progetto di restituzione viene proposto dalla persona beneficiata, non da noi».
Questa forma di aiuto non mira solo a risolvere problemi finanziari immediati, ma anche a promuovere una sorta di «educazione alla solidarietà e alla gestione responsabile del denaro, mostrando che il denaro è un mezzo e non un fine». Aggiunge Cotronei: «Spieghiamo alle persone che il denaro che oggi offriamo a loro potrà, in futuro, servire anche ad altre persone in difficoltà».
Il denaro viene trattato con attenzione: «Non diamo mai denaro contante, ma effettuiamo pagamenti per conto delle persone. Anche per il pagamento dell’affitto, bonifichiamo direttamente all’ente o alla persona. Il denaro è uno strumento pericoloso da gestire e preferiamo operare in questo modo per evitare complicazioni». Un esempio recente: «Circa un anno e mezzo fa abbiamo aiutato una persona extracomunitaria che aveva difficoltà a far rientrare in Italia la moglie e la figlia. Abbiamo anticipato il costo del biglietto aereo per far rientrare la signora. Questa persona ha rimborsato tutto ciò che gli avevamo anticipato in un anno».
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Nato a Satriano (Catanzaro) 61 anni fa, da sempre al fianco degli ultimi, in Calabria ha guidato il “Centro Calabrese di Solidarietà”
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