Avvenire di Calabria

Servizi di handling: il 'Minniti' è considerato redditizio

Sacal, nessun pregiudizio su Reggio

Federico Minniti

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Nessuna preclusione verso gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, ma «in una gestione manageriale sentimenti e desideri devono trovare conforto nei numeri». Manlio Guadagnuolo, ingegnere e manager lametino, è stato nominato – dal Comune di Lamezia Terme guidato da Paolo Mascaro – come componente del Consiglio di Amministrazione della Sacal, la società di gestione dei tre aeroporti calabresi. In realtà Sacal naviga a vista in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, fissata per il prossimo 5 dicembre che dovrà determinare la legittimità del bando promulgato da Enac in seguito ai fallimenti di Sogas e Sant’Anna, le ex società di gestione di Reggio Calabria e Crotone. Nei giorni scorsi era emerso come ci fossero delle discrasie nell’attuale CdA di Sacal proprio riguardo l’acquisizione dei due nuovi scali.

Un’indiscrezione smentita dalla viva voce di Guadagnuolo: «All’interno di un’ampia relazione sulla situazione della Sacal, a precisa domanda circa le precondizioni degli scali di Reggio e Crotone, ho solo fornito una rappresentazione veritiera dei fatti». Nessun atto d’accusa ad Arturo De Felice, presidente della Sacal, quindi, ma una precisazione doverosa: «Il Consiglio di Amministrazione non è stato messo a conoscenza dei dati sui due nuovi aeroporti: andava, dal mio punto di vista, fatto un aggiornamento dei piani industriali». De Felice, invece, investito dei poteri ricevuti ha proceduto al buio. Un atteggiamento che stride con l’idea manageriale di Guadagnuolo: «Il problema è di metodo, non di merito. Ad esempio, a due mesi dall’insediamento a Reggio Calabria, non conosciamo il consultivo di questa prima gestione». Seppure tanti siano i dubbi, Guadagnuolo specifica come «non c’è nessun pregiudizio sugli scali; anzi è nostra intenzione evitare la marginalizzazione dei territori». Una prospettiva sociale che però non può inficiare il lavoro manageriale che occorre, soprattutto alla luce delle gestioni fallimentari delle società predecessori di Sacal. «Se le cose andranno bene, sarà merito nostro, ma se dovessero andare male, non potremmo scaricare le responsabilità a chi c’era prima»: non usa mezzi termini l’ingegnere. Come dire: il passato è il passato, adesso occupiamoci del presente, programmando con fiducia il futuro. Un ragionamento che Guadagnuolo estende anche su Sacal Ground Handling (Sacal Gh), la controllata di Sacal, di cui è amministratore unico, e che gestisce i servizi di assistenza “a terra”, ai passeggeri e agli aeromobili, nell’aeroporto di Lamezia Terme e – secondo Guadagnuolo – avrebbe tutto l’interesse per farlo anche a Reggio e Crotone: «Ai sensi del decreto legislativo n.18/99, non essendovi un traffico passeggeri superiore ai 2 milioni e non trovando, quindi, applicazione il libero accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra, in tali due aeroporti la Sacal GH potrà operare in regime di monopolio»; inoltre, «si potranno creare economie di scala, abbattendo i costi grazie alla struttura unica amministrativa di Lamezia e gestendo al meglio i ricavi con accordi convenienti con i vettori». Insomma una prospettiva allettante.

Sarà lo stesso per le maestranze che lavoravano a Reggio Calabria e Crotone? «Per noi anche questo aspetto è molto chiaro: abbiamo fatto dei bandi per la selezione del personale». Ma sui numeri di questa ricaduta occupazionale cala l’incognita delle valutazioni omesse da De Felice al CdA Sacal.

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