Avvenire di Calabria

Scuola: mons. Anselmi (Rimini) agli studenti, “imparate la fraternità, costruite il futuro”

di Redazione Web

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In vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico 2024/2025, il vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi, ha voluto dedicare un pensiero e una benedizione a tutti i bambini e i giovani del territorio riminese in procinto di tornare tra i banchi. Un pensiero che non riguarda solo la scuola, il suo valore e il suo ruolo all’interno della comunità, ma che si proietta anche al futuro e alla situazione difficile a livello globale. “Tra pochi giorni per migliaia di bambini, ragazzi, adolescenti e giovani riminesi e le loro famiglie inizierà la scuola – le parole del vescovo -. È bene ribadire, oggi più che mai, che la scuola è uno dei luoghi più importanti di una società. È a scuola che le giovani generazioni imparano a crescere, a loro vengono consegnati dei valori, viene offerta la possibilità di incontrare persone diverse da loro. Si impara la convivenza, la fraternità, a volersi bene: si costruisce il futuro. È a scuola che si scopre la nostra vocazione, si capiscono gli orizzonti verso i quali siamo indirizzati e le modalità con cui potremo servire un mondo più bello e più fraterno”.
Guardare al futuro nel mondo di oggi non è facile, come sottolinea mons. Anselmi. La scuola, dunque, diventa decisiva anche nel costruire la pace. “Mentre sta per risuonare la prima campanella sappiamo che in Russia, Ucraina, Palestina e a Gaza le scuole vengono bombardate e distrutte, insieme a case e ospedali. Non dobbiamo quindi dimenticare o mettere in secondo piano il grande dono e l’opportunità che noi abbiamo, e prepararci ad aiutare queste popolazioni a ricostruire le loro scuole. La pace si può iniziare a costruire e a realizzare, come dice Papa Francesco, attraverso un artigianato fatto di piccole cose, piccoli gesti, già qui e tra noi. Ringrazio – conclude il presule – tutte le persone che quotidianamente costruiscono la pace e tutte quelle che ‘servono’ le nostre scuole. A tutti dono la benedizione del Signore che vi accompagni”.

Fonte: Agensir

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