Avvenire di Calabria

Le piccole imprese al dettaglio di generi alimentari che intendono donare alimenti ai più bisognosi, oggi, godono di semplificazioni

Sicurezza alimentare: semplificare per facilitare le donazioni

Redazione Web

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di Antonio Paolillo * - Le piccole imprese di vendita al dettaglio di generi alimentari che intendono donare alimenti ai più bisognosi, oggi, godono di semplificazioni che facilitano il loro nobile gesto. E’ recente, infatti, la notizia che l'EFSA (Autorità per la Sicurezza Alimentare) ha sviluppato un nuovo metodo di gestione della sicurezza alimentare che rende più semplice per i piccoli rivenditori del settore food donare gli alimenti non somministrati ai loro clienti. Questo sistema semplificato implicherebbe che i rivenditori non sono tenuti ad avere una conoscenza dettagliata dei pericoli specifici ma comprende, comunque, misure volte a verificare che il cibo donato sia sicuro, verificando, ad esempio, il controllo della data di scadenza, il mantenimento della catena del freddo e la garanzia della comunicazione tra donatore e ricevente (attraverso dei protocolli di convenzione tra il ristoratore e l’opera caritatevole).

Con il nuovo sistema “Hazard analysis approaches for certain small retail establishments in view of the application of their food safety management systems” i dettaglianti devono solo essere consapevoli della eventuale presenza di pericoli fisici (corpi estranei all’interno dell’alimento quali ad esempio pezzetti di plastica, terriccio o pietre, piccoli oggetti, etc…), chimici (cibo entrato a contatto con saponi o detergenti vari), biologici (presenza di insetti all’interno delle pietanze o patogeni quali batteri e virus), allergeni e porre molta attenzione alla  separazione dei prodotti crudi da quelli cotti. L'approccio è rivolto a piccoli dettaglianti come macellerie, negozi di generi alimentari, panetterie, pescherie, gelaterie. Garantire la sicurezza di un prodotto alimentare donato è particolarmente impegnativo anche per le piccole aziende perché l’alimento potrebbe essere prossimo alla fine della sua durata di conservazione e anche perché diversi soggetti sono coinvolti nella filiera di donazione alimentare. Il parere scientifico aiuterà donatori e riceventi di alimenti (banco alimentare, Caritas e altre organizzazioni caritatevoli) grazie alla definizione di sistemi di gestione della sicurezza alimentare semplificati per garantire la ridistribuzione di alimenti sicuri a chi ne ha bisogno.
 
Significative, a tal merito, le parole di Marta Hugas, direttore scientifico EFSA, la quale ha dichiarato: "Questo approccio più semplice, che la Commissione europea ci ha chiesto di sviluppare dopo l'esperienza positiva dei precedenti pareri scientifici in materia, dovrebbe facilitare la donazione di prodotti alimentari da parte dei piccoli dettaglianti. Dovrebbe anche aiutare a ridurre lo spreco alimentare, una priorità per l'UE". Il nuovo approccio utilizza chiari diagrammi di flusso per riassumere le fasi di produzione e semplici tabelle per accompagnare i rivenditori attraverso il processo di gestione della sicurezza alimentare dall'individuazione dei pericoli alle misure di controllo, in linea con le normative vigenti. I diagrammi e le tabelle sono generici e possono essere adattati dagli operatori del settore alimentare alle proprie attività commerciali. In un precedente parere scientifico l'EFSA ha sviluppato un semplice sistema di gestione della sicurezza alimentare per altri cinque tipi di piccole imprese alimentari: macellerie, panetterie, pescherie, negozi di alimentari e gelaterie. Quello della ridistribuzione del cibo che “avanza” nella ristorazione privata ma anche collettiva così come nelle piccole aziende è un aspetto molto importante, non solo in termini di carità e aiuto ai più bisognosi ma anche in termini di sostenibilità ambientale visto che lo smaltimento dell’organico implica costi ed anche inquinamento ambientale ma, purtroppo ad oggi, solo una piccola parte delle eccedenze alimentari nell'UE viene ridistribuita.
 
Nel 2017 la rete della Federazione europea delle banche alimentari ha fornito a 44 700 organizzazioni benefiche di prima linea 4,1 milioni di pasti al giorno a beneficio di 8,1 milioni di persone (Fonte EFSA). L’emendata legislazione UE sui rifiuti, adottata nel maggio 2018, invita i Paesi dell'UE ad agire per ridurre lo spreco di cibo in ogni fase della catena di approvvigionamento alimentare, a monitorare e riferire sui livelli di spreco alimentare, sulla base di una comune metodologia UE per misurare lo spreco alimentare che dovrà essere adottata dalla Commissione. Un aspetto altrettanto importante, però, è rappresentato anche dello spreco di cibo che avviene dentro le mura domestiche. E’ auspicabile che, anche ognuno di noi, possa cercare di limitare al massimo se non addirittura azzerare del tutto lo spreco alimentare adottando comportamenti responsabili: dalla spesa al supermercato alla preparazione dei cibi in cucina, facendo attenzione alle quantità così da eliminare gli eccessi che poi non vengono consumati. 
 
* Tecnologo Alimentare

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