
Caritas reggina in Grecia, le interviste dell’arcivescovo Morrone
Una delegazione guidata dal vescovo di Reggio Calabria – Bova, in questi giorni in terra ellenica per rinnovare il gemellaggio con Caritas Hellas avviato dieci anni fa.
La Caritas Diocesana dal 16 al 23 agosto ha vissuto ancora una volta l’esperienza del soggiorno sociale aperto a tutti coloro che vivono situazioni di disagio nella nostra diocesi. I 135 partecipanti, tra volontari ed ospiti, hanno potuto vivere concretamente la bellezza del dono reciproco nella condivisione di una settimana di fraternità. Descrivere le emozioni vissute nel corso del soggiorno sociale non è semplice perché tanti sono stati i sentimenti provati, tanti gli sguardi, le carezze, le parole di tenerezza e conforto. Tanti ancora i sorrisi ed i momenti di spensieratezza e divertimento. Esperienze tutte vissute grazie alla capacità dei volontari di farsi dono per gli altri nella semplicità e con l’entusiasmo che caratterizza i giovani. Proprio loro, i ragazzi, provenienti da diverse realtà del nostro territorio ( Parrocchia S. Stefano da Nicea di Archi; Parrocchia S. Maria del Buon Consiglio di Ravagnese; Parrocchia SS. Giovanni Nepomuceno e Filippo Neri di Arangea; Parrocchia di San Cristoforo; Parrocchia di Maria SS. delle Grazie di Lazzaro) sono stati il motore dell’intero soggiorno donandosi totalmente agli ospiti senza stancarsi mai di offrire un sorriso, un abbraccio o una semplice parola di conforto. I ragazzi sono un dono prezioso per la Caritas Diocesana e per tutti noi; un dono su cui siamo chiamati a scommettere rischiando ed allo stesso tempo fidandoci di Dio. Accanto a loro come angeli custodi si sono alternati Don Nino Pangallo, Direttore della Caritas, Matteo De Pietro, responsabile dell’animazione delle Caritas Parrocchiale e Suor Marialisa delle Suore Francescane Alcantarine che operano ormai da diversi anni nel Quartiere di Archi. Nel corso del soggiorno con i volontari e gli ospiti ci si è soffermati a riflettere sul tema “Conquistati dalla Sua misericordia” e, mediante il segno dell’acqua, si è cercato di far comprendere la grandezza del dono che in questo anno Papa Francesco ha voluto fare alla chiesa attraverso il Giubileo Straordinario. Molte emozionante è stata la liturgia penitenziale mediante la quale molti tra volontari ed ospiti si sono accostati al sacramento della riconciliazione grazie alla presenza di Don Nino e di Padre Aldo Bolis s.m.m. Un ulteriore novità del soggiorno sociale appena trascorso è stata la visita di alcuni rappresentanti delle zone pastorali accompagnati dai vicari di zona. Esperienza, quest’ultima, che si inserisce nel percorso promosso dal laboratorio Caritas con lo scopo di creare una relazione sinergica tra le varie realtà presenti nel territorio diocesano. Ma non solo attraverso la visita delle varie zone si è voluto creare un legame iniziale tra i vari ospiti e le parrocchie di provenienze in modo da far proseguire, una volta rientrati nelle proprie realtà, l’esperienza iniziata al soggiorno sociale. Culmine dell’intera settimana è stata la celebrazione eucaristica vissuta domenica 21 agosto assieme al nostro Arcivescovo, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini che, si è rivolto soprattutto ai tanti giovani volontari, affidando loro un invito forte alla testimonianza evangelica attraverso il servizio ai poveri e agli ultimi. Carichi di sentimenti di gratitudine per gli immensi doni ricevuti da Dio Padre, ci sentiamo chiamati a scendere dal “monte” e concretizzare in questo nuovo anno pastorale quanto vissuto e sperimentato consapevoli che dopo aver dato tutto non possiamo che definirci ”servi inutili”.
Una delegazione guidata dal vescovo di Reggio Calabria – Bova, in questi giorni in terra ellenica per rinnovare il gemellaggio con Caritas Hellas avviato dieci anni fa.
Sono gli angeli di chi esce dai circuiti di cura: i camici bianchi di strada della Caritas Reggio Calabria. Ne abbiamo parlato in occasione della Giornata mondiale dei Poveri per rilanciare un impegno trentennale.
La direttrice della Caritas di Reggio Calabria – Bova passa in esame le povertà e crede nei cattolici come corresponsabili nell’impegno a contrastarle.