
Reggio Capitale della Cultura, la visione del Rhegium Julii: «Serve una visione comune»
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Il comitato "Insieme per l'Altopiano" torna a farsi sentire per denunciare i continui ritardi nei lavori di messa in sicurezza della strada Gallina-Santa Venere. Dopo mesi di promesse e un cantiere che procede a rilento, la comunità esprime tutta la propria preoccupazione per una situazione che mette a rischio la sicurezza dei cittadini, in particolare degli studenti. Risponde l'assessore ai lavori pubblici del comune, Costantino: «È nostro interesse garantire sicurezza ai cittadini».
Già lo scorso settembre, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, il comitato aveva organizzato una manifestazione pacifica per richiamare l’attenzione sulla pericolosità dell’arteria stradale, utilizzata ogni giorno dagli studenti delle scuole medie. La protesta aveva portato a un confronto con l’amministrazione comunale, la quale, nei primi giorni di ottobre, aveva rassicurato cittadini e comitato che i fondi per i lavori erano stati trovati e che l'intervento sarebbe partito entro novembre.
A seguito di queste dichiarazioni, l’ente di Palazzo San Giorgio ha emanato una delibera che stabiliva la chiusura della strada per consentire l’esecuzione dei lavori. Tuttavia, secondo quanto denunciato dal comitato, tra il 4 e il 22 dicembre – periodo in cui l'intervento avrebbe dovuto concludersi – la ditta appaltante si è presentata sul cantiere per un massimo di due o tre giorni.
Di fronte a questa situazione, il comitato ha più volte segnalato l’assenza degli operai tramite comunicazioni ufficiali inviate via PEC, chiedendo anche un nuovo confronto con l’amministrazione. La risposta ricevuta è stata che i lavori procedevano regolarmente. Tuttavia, con il passare delle settimane, la popolazione ha continuato a constatare l’assenza della ditta sul posto.
Dopo le festività natalizie, il comitato ha nuovamente chiesto chiarimenti e l’amministrazione ha attribuito i ritardi alle condizioni meteorologiche, sostenendo che le temperature troppo basse non consentivano di completare i lavori in maniera adeguata.
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«Ogni giorno rischiamo la vita su una strada che dovrebbe garantire sicurezza», affermano residenti e componenti del comitato. Il tratto di carreggiata, dove recentemente erano stati effettuati lavori per ripristinare i danni causati da una frana, mostra segni evidenti di cedimento. «La situazione è particolarmente critica per chi percorre la strada quotidianamente, soprattutto studenti e lavoratori, costretti a muoversi tra pericoli e disagi. È inaccettabile che dopo mesi tutto sia fermo e che le giustificazioni siano sempre le stesse: maltempo e difficoltà tecniche», denunciano ancora i cittadini.
Contattato da Avvenire di Calabria, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria, Franco Costantino, ha spiegato le difficoltà incontrate durante i lavori: «A ottobre sono iniziate le operazioni per sistemare il sottofondo stradale, necessario per posare i conglomerati bituminosi. Tuttavia, il maltempo ha rallentato i lavori. In diversi momenti sembrava possibile procedere, ma le condizioni meteorologiche sono peggiorate, obbligandoci a rifare il piano di posa più volte. Ci siamo trovati in difficoltà nel coordinare la disponibilità dell’impresa e del fornitore con le finestre di tempo favorevoli».
Costantino, nel riconoscere come legittime le richieste dei cittadini, ha ammesso che la pressione da parte dei cittadini è legittima, aggiungendo: «Anche da parte mia c’è dispiacere per questa situazione. Purtroppo, non possiamo rischiare di realizzare opere che, per colpa del maltempo, finirebbero per essere inutilizzabili in breve tempo. Stiamo cercando di trovare un lasso di tempo ragionevole per completare l’intervento come merita la cittadinanza».
L'esponente della giunta comunale ha inoltre sottolineato come il ritardo nei lavori sulla strada di Santa Venere sia stato aggravato dalla necessità di recuperare le risorse finanziarie, originariamente assegnate tramite il Decreto Reggio. «Abbiamo ripreso la disponibilità dei fondi solo a ottobre, ma i tempi tecnici per riattivare la procedura con l’impresa hanno ulteriormente rallentato l’inizio dei lavori. A tutto questo si sono aggiunte le complicazioni legate al maltempo».
Costantino ha però rassicurato che il completamento dell’opera richiederebbe solo venti giorni di lavoro effettivo in cantiere: «Con un mese a disposizione, considerando anche la fornitura e gli interventi aggiuntivi, riusciremmo a sistemare tutto. Ma dobbiamo garantire la qualità delle opere, ed è la direzione lavori a prendere le decisioni finali».
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