
Torna l’Open day all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria
L’Accademia di Belle Arti grazie ad un ampio ed articolato percorso didattico permette agli studenti di
L’8 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Talassemia, una ricorrenza ancor più significativa in un territorio nel quale l’incidenza della patologia è particolarmente alta, anche in relazione alla densità abitativa della regione. Infatti, dei 7.000 pazienti affetti da Talassemia presenti in Italia, 450 risiedono in Calabria (il 6,50%).
La talassemia è un gruppo di malattie del sangue di origine genetica. La caratteristica principale è una ridotta capacità del corpo di produrre emoglobina, la proteina presente nei globuli rossi che ha il compito fondamentale di trasportare l’ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti del corpo. A seconda di quanto è “difettosa” la produzione di emoglobina, la talassemia si manifesta in modi diversi.
La Talassemia Minor, anche detta Microcitemia o Portatore Sano, si presenta quando la persona possiede una sola copia “difettosa” del gene responsabile della produzione di emoglobina. Solitamente, non si manifestano sintomi o si presenta solo una leggera anemia che non richiede alcun trattamento. Essere microcitemico significa essere un portatore sano senza sviluppare la malattia.
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La Talassemia Intermedia è una forma con una gravità media. Le persone con talassemia intermedia possono avere bisogno di trasfusioni di sangue occasionalmente.
La β-Talassemia Major, o Talassemia Trasfusione-Dipendente, è la forma più grave. Provoca un’anemia severa e pericolosa fin dalla prima infanzia. Senza un trattamento costante, che include trasfusioni regolari di sangue e terapie per gestire l’accumulo di ferro, questa condizione può portare a seri problemi di crescita, gravi complicazioni e ridurre l’aspettativa di vita. Richiede un approccio medico completo e multidisciplinare.
Queste patologie rientrano nel novero delle Malattie Rare e sono particolarmente diffuse in Calabria, Sicilia, Sardegna, Emilia-Romagna, Campania. Per il loro trattamento richiedono competenze specialistiche, programmazione e il consumo di enormi quantità di sangue.
Il sangue è indispensabile per curare tutta una serie di patologie, tra cui anche la talassemia, e ne sono testimoni le decine di pazienti che ogni giorno giungono presso la U.O.S.D. di Microcitemie del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, guidata dal dr. Giuseppe Messina, per sottoporsi alla terapia trasfusionale.
Il Centro Microcitemie del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria è nato negli anni ’70 grazie all’impulso dell’illustre ematologo reggino Alberto Neri e si è sviluppato nei decenni successivi grazie all’impegno e alla passione dei suoi allievi, in particolare del dr. Domenico Giuseppe D’Ascola, recentemente scomparso. Oggi, come detto, il Centro è guidato dal dr. Giuseppe Messina e tratta circa settanta casi di talassemici nella forma più grave.
Ogni paziente talassemico si trasfonde ogni 12–20 giorni con, mediamente, due sacche di sangue per volta. Il sangue viene raccolto, anche grazie alla preziosissima collaborazione delle associazioni di volontariato, conservato, crociato e assegnato secondo le procedure e in massima sicurezza dal lavoro eccellente del Servizio di Immunotrasfusionale del G.O.M., diretto dal dr. Alfonso Trimarchi. Il S.I.T. del G.O.M. è il punto di riferimento ospedaliero e territoriale per tutte le attività di medicina trasfusionale.
Nel Centro “Domenico D’Ascola” di Microcitemie del G.O.M., inoltre, sono seguiti i pazienti affetti da talassemia intermedia “non trasfusione dipendente” e da talassemia intermedia “trasfusione dipendente”. I pazienti affetti da anemie falciformi e da talasso-drepanocitosi (in cui c'è la componente talassemica e la componente falcemica), nonché altre patologie rare, sono tutte accomunate dalla stessa sorgente curativa: la trasfusione del sangue.
Il bacino di utenza è molto esteso. Afferiscono, infatti, alla U.O.S.D. Microcitemie del G.O.M. i pazienti di tutta l’area metropolitana di Reggio Calabria, oltre a pazienti provenienti dalla Sicilia, dal Vibonese e dal Lametino. Nel 2024 sono state erogate 3.452 emotrasfusioni su pazienti che tornano ciclicamente a trasfondersi.
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