Avvenire di Calabria

Sono queste le direttive del dirigente dell’Unità operativa della Protezione civile della Regione Calabria

Tansi ai volontari: «La parola d’ordine è formazione»

Redazione Web

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Protezione civile: un volontariato aperto a tutti, ma sempre più qualificato. Sono queste le direttive di Carlo Tansi, dirigente dell’Unità operativa della Protezione civile della Regione Calabria e che, da diversi anni Capo della struttura regionale, ha cambiato il volto della protezione civile.

«Nel 2016 abbiamo cambiato il Regolamento della Protezione Civile e abbiamo così reso il volontariato di protezione civile libero e aperto a tutti. Non più appannaggio di pochi, in alcuni casi asserviti alle logiche della politica, bensì un volontariato affrancato e competente. Ciò che solo richiediamo a tutti, infatti, è che i volontari si impegnino da subito in corsi di formazione che li specializzino nel soccorso. Quando si interviene ci sono in gioco le vite di chi viene soccorso e di chi soccorre e non ci si può permettere improvvisazioni di sorta» Insiste molto il geologo Tansi sugli aspetti formativi e, a seguito del secondo campo–raduno del volontariato di Protezione civile, incontrando il presidente Bognoni e il direttore Pericone, del Centro servizi al volontariato “Dei Due Mari” di Reggio Calabria, sono emerse interessanti piste di lavoro comune.

«A breve – sottolinea Tansi– avvieremo un importante progetto di Scuola di Protezione Civile che prevede interventi formativi a più livelli. Un primo livello riguarderà i volontari che vogliamo, sempre di più, specializzati. Lo abbiamo visto l’ultima volta a Civita. Grazie anche all’intervento specialistico dei volontari di Protezione civile sono state salvate le vite di più di trenta persone.

Un’altra linea di attività della Scuola sarà indirizzata ai Comuni e ai tecnici comunali nel merito delle competenze che, in materia, sono proprie di ogni ente locale.

Un terzo ambito di intervento, a mio avviso importantissimo, è quello della prevenzione e informazione a scuola. Abbiamo previsto di entrare nelle scuole e realizzeremo del materiale didattico personalizzato e tarato sui diversi gradi di istruzione, perché la cultura della protezione civile e delle prevenzione è anche cultura della legalità. Come dico sempre non è il terremoto ad uccidere, bensì le case abusive e fuori norma».

Proprio sulle azioni formative si potrebbe avviare un’interessante sinergia tra il Dipartimento di protezione civile regionale e i Centri di servizio della Calabria, sia implementando la formazione dei volontari con dei percorsi specifici sui valori e sulle motivazioni all’agire volontario, sia favorendo le azioni pensate dentro le istituzioni scolastiche dove i Csv hanno già da tempo rapporti e collaborazioni strutturati.

«Oggi – a detta di Tansi – la Protezione Civile può contare su una rete capillare fatta di più di 4.000 volontari ». Uomini e donne a cui è chiesta un’attenzione al territorio, tanto necessaria soprattutto in una regione dalle caratteristiche orografiche particolari, come quelle della nostra regione. I volontari non sono solo quelli che possono intervenire nelle emergenze ma anche coloro che presidiano il territorio e con il loro essere “sentinella” possono segnalare preventivamente l’insorgere di eventuali reali criticità nelle diverse allerte diramate dagli organi preposti.

In questi anni, per fortuna, abbiamo dato dignità alla Protezione Civile anche sdoganandola da funzioni che non le appartengono (come per esempio occuparsi della viabilità o del servizio d’ordine durante manifestazioni sportive o religiose, ecc.).

Parlare di dignità del volontariato con il Centro servizi è come sfondare una porta aperta. Il presidente Bognoni, infatti, ha raccontato a del trascorso impegno del Csv di Reggio Calabria «nel mettere insieme le diverse associazioni di protezione civile, anche nel tentativo di farle fuoriuscire dai personalismi e dalle gelosie che anche nel mondo associativo, a volte, non mancano».

Anche su questo terreno Tansi è molto esplicito e diretto: «La protezione Civile, negli anni passati è stata anche terra di clientelismi politici e di sprechi. Permangono ancora elementi di preoccupazione per la situazione nella provincia di Reggio Calabria poiché sono ancora esercitate dalla Città metropolitana e con logiche che appartengono al passato, funzioni che non hanno motivo di essere se poste in autonomia dal sistema regionale. Oggi, anche intervenendo con il taglio di prebende e privilegi, abbiamo ottenuto risparmi per oltre un milione e duecentomila euro. Questi soldi noi li vogliamo reinvestire sul volontariato in termini di supporto tanto alle grandi quanto alle piccole organizzazioni. Presto avremo in dotazione nuovi mezzi e attrezzature che daremo in dotazione alle associazioni secondo criteri oggettivi. Ma non solo. Anche nella nuova sede di Protezione civile che inaugureremo a breve, il volontariato sarà di casa e avrà uno spazio proprio. Avrà una sua sede stabile la Consulta del volontariato di Protezione civile, reale organismo di partecipazione e di confronto che abbiamo fortemente voluto. La Consulta si riunisce almeno due volte al mese e con essa operiamo scelte condivise».

Un incontro quello tra Tansi e il Csv di Reggio Calabria ricco di spunti di lavoro comune che potranno tradursi in attività concrete anche con la sottoscrizione di accordi formali con tutti i Csv della Calabria.

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