San Ferdinando festeggia i cento anni della signora Domenica
Un bouquet di fiori ed una targa sono stati l’omaggio da parte dell’Amministrazione comunale La
«Provo un senso di desolazione per quello che è successo e non doveva succedere». Lo ha detto il vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito, entrando nella tendopoli/baraccopoli di San Ferdinando. Il vescovo ha poi camminato a lungo tra le baracche bruciate, accompagnato dai volontari della diocesi che da anni, da soli, accompagnano i migranti. «Dobbiamo smetterla di parlare di emergenza - ha denunciato Milito -. Emergenza è qualcosa di imprevedibile. Ma dopo tanti anni dobbiamo invece parlare di integrazione». Questi, ha aggiunto il vescovo rivolgendosi ai migranti, «sono fratelli che hanno bisogno. Le migrazioni ci sono sempre state, anche per noi italiani, ma c'era sicurezza sia alla partenza che all'arrivo. È possibile che oggi non si riesca a fare come allora?». E anche quello che si fa è poco, accusa ancora Milito. «Ci vuole qualcosa in più della presa di coscienza. Non ci può essere un'emergenza continua e non si può caricare tutto sulla nostra comunità. Se no questi drammi si ripeteranno. Tocca allo Stato continuare la sua opera portandola a compimento. Questa non è una tendopoli, parola troppo gentile, è plasticopoli, cartonopoli».
Un bouquet di fiori ed una targa sono stati l’omaggio da parte dell’Amministrazione comunale La
Il consigliere delegato al Welfare Domenico Mantegna ha rappresentato l’ente di Palazzo Alvaro all’incontro che si è svolto a Cagliari.
L’Amministrazione comunale ribadisce il suo impegno futuro per la sostenibilità ambientale San Ferdinando ha ospitato