Avvenire di Calabria

Tra radici e visioni, il racconto della Calabria al Salone del libro di Torino

Con 217 ospiti e oltre 25 eventi al giorno, lo spazio regionale si è trasformato in un laboratorio di pensiero e dialogo intergenerazionale

di Mariarita Sciarrone

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Al Salone del Libro, un viaggio nella memoria e nella contemporaneità tra romanzi, graphic novel, riflessioni identitarie e progetti futuri

Tra le tante narrazioni che hanno animato la XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro a Torino, la Calabria ha portato la sua voce con uno spazio identitario: La Calabria che siamo. Un percorso immersivo che dal 15 al 19 maggio ha visto la presentazione di romanzi, graphic novel, incontri e testimonianze, in linea con il tema portante del Salone: “Le parole tra noi leggere” – omaggio poetico alla letteratura come spazio di incontro e verità condivisa. Lo stand calabrese ha accolto 217 tra autori e relatori, 24 case editrici e oltre 25 eventi giornalieri, configurandosi come una fucina di pensiero e memoria collettiva.



«La Calabria che siamo. Non la Calabria che eravamo, né quella che vorremmo diventare, ma quella che siamo, oggi, con tutte le sue sfumature: la sua cultura millenaria, le sue parole, le sue ferite, i suoi talenti. Una Calabria che si riconosce nella sua identità profonda, ma che guarda al futuro con coraggio, consapevolezza e creatività» come ha sottolineato l’Assessore regionale alla Cultura e alle Politiche sociali, Caterina Capponi durante l’inaugurazione dello stand istituzionale.

Tanti gli appuntamenti di prestigio

Ricchissimo il panel degli eventi tra cui l’’incontro “Saverio Strati fra radio e televisione”, promosso dal Comitato 100Strati in collaborazione con la Calabria Film Commission e Rubbettino editore. Intellettuali come Luigi Franco, presidente del Comitato centenario Strati e direttore editoriale Rubbettino, Gioacchino Criaco e Vanessa Roghi hanno restituito al pubblico l’attualità di un autore che ha saputo narrare, con voce limpida, le migrazioni, le fatiche e i sogni di una Calabria universale. In cantiere anche un documentario prodotto da Rai e Calabria Film Commission, segno di un impegno duraturo verso la memoria culturale.

Un altro momento di forte impatto è stata la presentazione del graphic novel “1970. La Rivolta di Reggio Calabria” di Antonella Postorino e Marco Barone, edito da Laruffa. Una storia che non appare sui libri di scuola e che ha trovato il suo spazio in un fumetto, realizzato interamente a mano libera. Tra gli ospiti dell’evento anche il giornalista Santo Strati, autore del reportage Buio a Reggio (1972) e testimone diretto della rivolta, che ha elogiato l’opera per la sua forza comunicativa e la sua efficacia nel sensibilizzare soprattutto i più giovani. Non è mancato lo sguardo sul futuro con il progetto “Ricominciamo da Alvaro” dell’antropologo Vito Teti, che punta a rilanciare la figura di Corrado Alvaro come classico europeo, anticipatore di temi importanti come lo spopolamento, la crisi ambientale e persino l’intelligenza artificiale.


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La figura di Corrado Alvaro protagonista al Salone del Libro

«Restituire Alvaro all’Europa – ha affermato Teti – significa riscoprire uno scrittore che ha saputo osservare il mondo da San Luca ma anche da Parigi, Berlino, Istanbul. Un autore profetico, lucido e moderno, che oggi può ancora guidarci nel comprendere i cambiamenti del nostro tempo». Accanto a lui, scrittrici come Angela Bubba e Annarosa Macrì hanno arricchito il dibattito con riflessioni sulla memoria, l’identità e la centralità della letteratura come strumento di comprensione e cambiamento. Ampio spazio è stato riservato anche alla valorizzazione delle minoranze linguistiche calabresi (grecanica, arbëreshë, occitanica) e al patrimonio dialettale, elementi identitari che la Regione intende tutelare come parte integrante della sua ricchezza culturale. L’appuntamento è per il 2026, con la prossima edizione del Salone del libro, dal 14 al 18 maggio.

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