L’accoglienza dei migranti a Reggio Calabria, sabato un incontro
L’esperienza di monsignor Giovanni Battista Scalabrini e don Domenico Farias al centro di un confronto promosso dall’Ufficio diocesano Migrantes e dal Meic.
Un anno fa, il 2 settembre 2015, l’immagine di Aylan, il bambino siriano di tre anni annegato nelle acque dell'Egeo e ritrovato sulla spiaggia turca di Bodrum, scuoteva l’opinione pubblica europea. Aylan, nel 2015 è stato uno degli oltre 700 bambini morti nel Mediterraneo. “A un anno di distanza continua il cammino di tanti minori con i familiari, ma soprattutto non accompagnati - solo questi sono 40.000 tra il 2014 e il 31 agosto 2016 sbarcati sulle nostre coste – e continuano le morti di minori nel Mediterraneo, stimati in almeno 500 – commenta monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. “Il ricordo di Aylan aiuta a riconsiderare il dramma di tanti minori in fuga da guerre, da calamità naturali e che condividono il cammino delle proprie famiglie o di tanti adulti. Forse per questi minori che arrivano nel nostro Paese, anche per i tanti che non riescono ad attraversare il ‘Nostro Mare’ sarebbe prioritario un impegno maggiore nella tutela, nella accoglienza familiare nei nostri comuni e un’attenzione maggiore anche nell’accompagnamento del loro cammino in Europa, alla ricerca dei loro familiari. In questo modo, il ricordo di Aylan sarebbe onorato”, conclude monsignor Perego.
L’esperienza di monsignor Giovanni Battista Scalabrini e don Domenico Farias al centro di un confronto promosso dall’Ufficio diocesano Migrantes e dal Meic.
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