Modena, al via la Novena: la comunità si stringe attorno a Maria
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"Morra si è presentato sabato mattina mentre eravamo in piena attività, stavamo organizzando e pianificando l'attività di vaccinazione per questa settimana. E entrando e si è messo a urlare. Diceva 'questo numero non funziona', noi gli spiegavamo che non era più attivo per le prenotazioni, ma era tutto inutile. Poi ha chiamato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri e il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, con i quali non credo abbia fatto una gran bella figura. Loro, i grillini, dovevano affossare il sistema, ma non ho mai visto uno della Prima Repubblica venire da noi comportandosi in quella maniera. Ma urlava non per un fatto di servizio pubblico, che riguardava i cittadini, ma perché i suoi parenti non erano stati chiamati. Dunque, per un fatto suo personale. Sta di fatto che alla fine ho avuto un malore. Lo querelerò per abuso di potere e forse anche interruzione di pubblico servizio". A dirlo all'AdnKronos è il dottor Mario Marino direttore Igiene pubblica Direttore dipartimento di prevenzione dell'Asp di Cosenza, raccontando l'incursione del senatore del M5S, Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, che sabato scorso - come racconta oggi il Corriere della sera - si è presentato negli uffici della centrale operativa territoriale dell'Asp e si sarebbe scagliato proprio contro Marino e i medici dello staff, definendoli "incapaci" di gestire la somministrazione dei vaccini e incolpando sempre Marino perché due suoi parenti ottuagenari non erano ancora stati chiamati per la somministrazione del vaccino.
Giorgia Meloni, in un lungo post su Facebook, riprende articoli sui giornali e afferma che l'esponente del Movimento 5 stelle "si sarebbe presentato con la scorta negli uffici della centrale operativa territoriale dell'azienda sanitaria di Cosenza lamentandosi che alcuni suoi parenti non sarebbero ancora stati vaccinati. Per la stampa - prosegue la leader di Fratelli d'Italia - a questo si sarebbero aggiunte offese di Morra al personale sanitario e richieste di identificazioni da parte della scorta nei confronti dei medici presenti. Andremo fino in fondo a questa vicenda - promette Meloni - e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia". Sul caso intervengono anche Matteo Salvini ("Morra si dimetta, da tutto. Solidarietà ai medici colpiti", scrive su Twitter il segretario della Lega) e il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto, che afferma: "I parlamentari non dovrebbero occuparsi dei problemi di tutti? O Morra crede che ad averlo eletto sia solo la sua famiglia? Morra dovrebbe chiedere pubblicamente scusa e, finalmente, lasciare un ruolo per il quale ha dimostrato in più occasioni di non essere adeguato".
"Non voglio commentare". Così il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, con riferimento al blitz al Dipartimento di prevenzione dell'Asp di Cosenza del senatore Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia, per chiedere spiegazioni sul sistema di prenotazione dei vaccini. Interpellato sulla vicenda dai giornalisti a margine degli Stati generali sul Covid 19 in Calabria nella sede della Regione, Longo si è limitato a un "no comment". Ironico, invece, il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirli': "Morra chi? Morra chi? Morra chi?", ha risposto Spirlì ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sull'"incursione" del presidente della Commissione parlamentare antimafia all'Asp di Cosenza.
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