Avvenire di Calabria

Notte difficile per gli abitanti soccorsi, in moltissimi casi, dai Vigili del Fuoco in virtù degli smottamenti che hanno reso impraticabile l'accesso di diverse cittadine nell'hinterland

Vibo sotto il fango: una «bomba d’acqua» colpisce l’intera area

Redazione Web

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È stata una nottata burrascosa, quella di Vibo Valentia. La quinta provincia calabrese (in ordine di costituzione) è limitrofa al territorio metropolitano di Reggio Calabria nonché sede di importanti attività produttive, molte dele quali come vedremo letteralmente travolte dal fango stanotte, e di ristoranti e alberghi che - al netto del Coronavirus - adesso dovranno fare la conta anche sui danneggiamenti del maltempo.

Un esempio è dato dallo stabilimento di proprietà della famiglia Callipo, a Maierato (tra i territori più colpiti) dove una montagna di detriti e fango imprediva l'ingresso all'interno dello stesso fino all'intervento dei Vigili del Fuoco, impegnati su più fronti nelle zone vicine a Pizzo, considerato epicentro della bomba d'acqua, che quasi tutti - da quelle parti - non hanno timori di definire come una vera e propria alluvione. Ai tempi del Covid-19.

Piove sul bagnato e la metafora, questa volta, è più azzeccata che mai. A essere colpito è tutto l'hinterland del vibonese: strade allagate a Nicotera e smottamenti a Stefanaconi; un fiume di detriti si registra, poi, Briatico, Potenzoni e Zungri. Sul litorale, i problemi principali riguardano la rete fognaria: da Bivona e Vibo Marina, stamane i cittadini si sono svegliati avvolti da un odore nauseabondo.
 

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