
Migranti morti in mare, la Città si raccoglie al cimitero di Armo
Era il 27 maggio 2016 quando la Nave Vega arrivò al Porto reggino con 45
Oggi è la Giornata della Memoria e dell'Accoglienza: un tempo di riflessione sulle vittime del mare. Recentemente anche il territorio calabrese è stato ferito da una tragedia, quella di Cutro, che ha scosso le coscienze.
Dal 2016 il 3 ottobre è diventato la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, in virtù della legge 45/2016. La ricorrenza è stata istituita per ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà.
La data del 3 ottobre ricorda un evento drammatico, ma non certo isolato. Da quel 3 ottobre ad oggi oltre 24.000 rifugiati e migranti sono morti o risultano dispersi nel mar Mediterraneo.
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L’Unione internazionale delle Superiore generali (Uisg), a nome delle oltre 600.000 suore in tutto il mondo, si unisce al ricordo di tutte le vittime dell’immigrazione che si celebra il 3 ottobre.
Il 2 e 3 ottobre l’Uisg sarà presente a Lampedusa con Suor Charity Katongo Nkandu, Francescana missionaria di Assisi, e in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza lancia un appello per un’alleanza tra suore e società civile per affrontare le sfide legate ai fenomeni migratori.
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«Non possiamo voltare le spalle a chi mette a rischio la propria vita per cercare speranza e dignità. Oggi è più che mai urgente la necessità di un approccio integrale, integrativo e inclusivo allo sviluppo, che colleghi l’esperienza locale alla presa di decisioni globali in maniera coerente e responsabile».
L’appello è accompagnato da un “policy brief” con dieci raccomandazioni destinate ai governi nazionali e agli organi intergovernativi, alle organizzazioni dello sviluppo internazionale e della società civile e a tutte le persone di buona volontà impegnate per costruire un mondo più giusto e sostenibile.
Tra le raccomandazioni, c’è l’invito a «sostenere le persone in transito fornendo informazioni accurate e tempestive, in particolare sui pericoli del viaggio verso l’Europa, al fine di contrastare la disinformazione dilagante» e a favorire «un cambiamento linguistico che si sposti dai discorsi di paura, minaccia, emergenza e guerra verso conversazioni orientate su inclusione, integrazione, sviluppo e arricchimento reciproco».
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La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale esorta, in occasione della Giornata del ricordo e dell'accoglienza, a nove anni di distanza da quel tragico evento , «ad alzare unanimi una preghiera affinché nessuno perisca a causa della migrazione, affinché nessuno sia più costretto a lasciare la propria terra, affinché ogni persona possa guardare con speranza al proprio futuro, e affinché i fratelli e delle sorelle più vulnerabili siano accolti e protetti».
«Il naufragio avvenne a pochi mesi dalla visita del Santo Padre a Lampedusa, l’8 luglio 2013», ricorda il Dicastero vaticano esortando a recitare oggi la preghiera che Papa Francesco elevò al Signore il 16 aprile 2016, durante la sua visita a Lesbo. «Fu il primo viaggio fuori Roma, fortemente desiderato da Papa Francesco, per pregare per tutti i migranti che erano morti in mare e per ringraziare i lampedusani, che sin dall’inizio si erano generosamente impegnati nell’accoglienza dei profughi».
Era il 27 maggio 2016 quando la Nave Vega arrivò al Porto reggino con 45
L’evento, in programma il 21 febbraio a Palazzo San Giorgio, darà spazio a interventi istituzionali, esperti del settore e testimonianze dirette per valorizzare il ruolo della lingua nell’inclusione sociale.
Alla vigilia del Natale, Migrantes e Caritas Calabria richiamano l’attenzione sull’emergenza migratoria e invitano a
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