Avvenire di Calabria

Politiche sociali: occorre fare «massa critica» tra chi opera nella quotidianità

Welfare, il Piano Strategico sia realmente condiviso

Redazione Web

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di Pasquale Neri * - La neonata Città Metropolitana di Reggio Calabria muove i suoi primi passi e le aspettative sono tantissime. Certamente gli auspici non sono dei migliori se si tratta di leggere i fatti accaduti fino a oggi, soprattutto in termini di pratica democratica e partecipazione da parte di cittadini e parti sociali.
Non per amore di polemica, ma solo per ricordare la strada percorsa, la vicenda dello Statuto è stata una occasione persa. Ma noi del Forum del Terzo Settore di Reggio Calabria, partendo da quello che consideriamo un peccato originale, vogliamo guardare avanti. Abbiamo già chiesto alla nuova classe politica metropolitana l’immediata applicazione dello Statuto, soprattutto nelle parti che riguardano la partecipazione dei cittadini e dei corpi intermedi.
Crediamo che solo una reale partecipazione alla vita del nuovo ente amministrativo possa essere di per sé serio presupposto per un percorso di trasparenza, sviluppo e garanzia di futuro, soprattutto sui temi del Welfare. L’occasione per sperimentare concretamente questa strada è data dal Piano Strategico di cui la Città metropolitana si dovrà dotare. Come Forum, insieme ad altri soggetti del territorio, sindacati, organizzazioni di categoria, università, abbiamo chiesto che si costituiscano dei laboratori di partecipazione a responsabilità pubblica, che siano lo strumento attraverso il quale si definiscano i contenuti del Piano stesso. Le politiche di welfare ormai sono sempre più integrate ad altri aspetti della vita delle comunità. I Forum della Città metropolitana vorrebbero poter contribuire alla definizione delle strategie di sviluppo che determineranno, nel bene e nel male, la vita di centinaia di migliaia di persone. Soprattutto delle fasce più deboli della popolazione. Nello specifico delle politiche sociali, pensiamo che, come previsto dallo Statuto, si possa operare per supportare i comuni capofila di ambito nella redazione dei Piani di Zona, strumenti operativi previsti dalla recentissima riforma del welfare calabrese che porta la Calabria al livello del resto del Paese con ben 16 anni di ritardo. I comuni e gli enti del terzo settore si troveranno da qui a poco a doversi scontrare con esigenze di programmazione, tempi da rispettare, metodi di lavoro nuovi, soggetti terzi con cui dialogare. La Città metropolitana potrebbe giocare un ruolo in questo senso, integrando la propria azione a quella degli ambiti, evitando sprechi, sovrapposizioni o perdita di risorse. Ne trarrebbe giovamento l’intero territorio metropolitano e, soprattutto, ne trarrebbero giovamento i suoi abitanti.

* portavoce Forum Terzo Settore Reggio Calabria

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