Avvenire di Calabria

Il tema dei collegamenti ferroviari veloci col resto del Paese è tornato d’attualità alla luce delle ultime incertezze sul finanziamento degli interventi da realizzare

Alta Velocità in Calabria, «basta ritardi»

Sindaci e parlamentari a confronto su un’infrastruttura cruciale per il rilancio del Mezzogiorno

di Francesco Chindemi

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L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è tornata al centro del dibattito politico. In gioco non c’è solo la realizzazione di un’infrastruttura strategica, ma il futuro economico e sociale del Mezzogiorno. Sindaci e parlamentari si confrontano per sollecitare risposte concrete sul progetto.

Alta velocità, Franz Caruso: «Un’opera fondamentale per il rilancio del Calabria»

L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è al centro di un dibattito tornato d’attualità, soprattutto alla luce delle incertezze sui finanziamenti. Su un punto sono tutti d’accordo: è un’opera strategica per il rilancio del Mezzogiorno e della Calabria in particolare. Sul tema abbiamo raggiunto i sindaci di Cosenza e Reggio Calabria, Franz Caruso e Giuseppe Falcomatà, e la senatrice reggina Tilde Minasi, capogruppo della Lega in Commissione trasporti al Senato. 



«L’alta velocità non deve solo arrivare a Reggio Calabria, i lavori devono partire da lì. Sono convinto che, se si inizia da Reggio, l’opera sarà completata; al contrario, se si parte dal Nord, da Praia a Mare o da Romagnano, rischiamo di vedere i lavori interrotti. È un’opera indispensabile per il futuro della Calabria e per connettere questa regione al resto del Paese e dell’Europa», afferma Franz Caruso. Il sindaco di Cosenza ha indetto, sulla questione, una conferenza stampa a Roma, mercoledì, a cui hanno preso parte altri sindaci e parlamentari non solo della regione, sia di maggioranza che d’opposizione.


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«Si parla tanto della realizzazione del Ponte sullo Stretto: non vedo come possa essere funzionale allo sviluppo del territorio se non abbiamo un’infrastruttura così importante, come l’alta velocità, che rimetta la Calabria in linea con le altre regioni italiane», dice. Il problema, a quanto pare, per il primo cittadino di Cosenza è legato alla progettazione del tracciato. Lo ribadisce anche al nostro giornale: «Insistiamo sul progetto iniziale che collega anche le aree interne del Medio Alto Ionio, una delle zone più ricche della Regione ». Lo studio di fattibilità è costato 35 milioni di euro, ma pare sia stato accantonato.

«Con il comitato tecnico-politico da me coordinato abbiamo prodotto e consegnato un elaborato al Ministero delle infrastrutture da trasmettere al ministro Salvini e al sottosegretario Rixi. Non abbiamo più avuto riscontri, mentre nella rimodulazione del contratto di programma non sono stati previsti i finanziamenti per queste progettazioni. Da qui è nata la necessità di mobilitarsi a un livello superiore». Mercoledì, sotto Palazzo Montecitorio, erano presenti anche parlamentari della maggioranza di governo, favorevoli a cavalcare il progetto originario. «È la dimostrazione che questa è una battaglia dei calabresi per ottenere ciò che spetta alla Calabria, non di una parte politica», chiosa Caruso.

Il chiarimento della senatrice Minasi

A ritenere che l’alta velocità sia indispensabile per lo sviluppo del Sud e per collegare il Mediterraneo al resto d’Italia e d’Europa è anche la senatrice reggina della Lega, Tilde Minasi. «È necessario però fare chiarezza», ribadisce ad Avvenire di Calabria: «I finanziamenti ci sono, i lavori sono già iniziati e si stanno svolgendo con una pianificazione ben precisa. Non c’è stato e non ci sarà alcuno scippo», assicura. «Il valore dell’opera è di 8 miliardi di euro. I restanti lotti, da Praia a Reggio Calabria, sono in progettazione e verranno finanziati». «Ho accolto con piacere l’appello del sindaco di Cosenza, Caruso. Da capogruppo nella Commissione trasporti, mi impegnerò per organizzare un’audizione in Senato con tutte le parti interessate. Il confronto è sempre utile per fugare eventuali dubbi e perplessità, oltre a dimostrare come la macchina dei lavori sia già operativa e proceda con determinazione».

La preoccupazione del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà

Per il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, «le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi sull’ipotesi di definanziamento di alcuni tratti dell’alta velocità in Calabria, diventano più credibili e concrete leggendo, soprattutto, la fragilità della risposta del Ministero dei Trasporti. Da ciò che si evince dalle parole del ministero guidato da Matteo Salvini, infatti, si attenderà la fase della progettazione dei restanti lotti prima di vedere finanziato il completamento dell’opera intera. Tradotto: passeranno chissà quanti anni e chissà se l’infrastruttura vedrà mai una fine». Conclude Falcomatà: «Sembra, purtroppo, che l’infinito cantiere dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, durato diversi decenni, non abbia davvero insegnato niente. L’isolamento della Calabria è dimostrato dai fatti, da una rete ferroviaria vetusta e per lunghi tratti nemmeno elettrificata».



«Dovrebbe essere il primo punto nell’agenda del Ministero dei Trasporti, ma si continua a perdere tempo e fondi. Servirebbe una reazione forte da parte della Regione e di tutti i parlamentari eletti sul nostro territorio che non possono rimanere inermi di fronte a una situazione paradossale e dolorosa per i cittadini calabresi. Invece assistiamo a continui rinvii e dichiarazioni di circostanza, che non lasciano presagire nulla di buono per l’imminente futuro», conclude Falcomatà.

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