La Chiesa di Reggio Calabria si prepara a fare festa: monsignor Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo emerito della diocesi, celebrerà il 65° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Una ricorrenza che coinvolge, in un abbraccio di gratitudine e preghiera, la comunità reggina.
Il 21 giugno 1960, nella Cattedrale di Messina, un giovane ventitreenne riceveva l’ordine sacro: era Vittorio Luigi Mondello. A distanza di 65 anni, la comunità di Reggio Calabria - Bova, che ha guidato per oltre due decenni, si prepara a stringersi attorno al vescovo emerito per rendere grazie al Signore per una vita interamente spesa a servizio del Vangelo.
Nato a Messina il 21 ottobre 1937, monsignor Mondello ha alle spalle una formazione umanistica e teologica di alto livello: dal seminario diocesano alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove ha conseguito il Dottorato in Teologia. Prima del suo episcopato, ha svolto numerosi incarichi pastorali, educativi e formativi nella sua diocesi d’origine, tra cui quello di docente e assistente dell’Azione Cattolica, oltre a ruoli amministrativi e spirituali di rilievo.
La sua consacrazione episcopale avvenne il 21 gennaio 1978, dopo la nomina a vescovo ausiliare di Messina. Nel 1983 fu chiamato a guidare la diocesi di Caltagirone, per poi approdare, nel 1990, a Reggio Calabria come arcivescovo metropolita, incarico che ha ricoperto fino al 2013, ricoprendo - nello stesso periodo - anche l’incarico di presidente della Conferenza Episcopale Calabra e di membro permanente della Conferenza Episcopale Italiana, nonché membro della Commissione per la Dottrina della Fede, l'Annuncio e la Catechesi.
Per festeggiare questo importante traguardo, sabato 21 giugno alle ore 19 sarà celebrata una Messa nella chiesa della Candelora, nel cuore del centro storico di Reggio Calabria. Sarà l’occasione per celebrare i 65 anni di sacerdozio e dire «grazie» a un pastore che ha saputo donare la sua vita alla Chiesa, con mitezza, fermezza e visione.
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«L’esperienza di Reggio è stata per me arricchente e mi ha aiutato a crescere grazie alla collaborazione di tanti preti e laici molto preparati», ha detto lo stesso monsignore in una intervista rilasciata qualche anno fa ad Avvenire di Calabria, testimoniando il profondo legame con questa terra.
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