Reggio Calabria Capitale della Cultura 2027: ufficiale la candidatura
Trasmesso al ministero il dossier di candidatura “Cuore Mediterraneo”: progetto ambizioso ed innovativo che richiama le radici della città e la proietta nel futuro.
Un nuovo modo di fruire l’arte, utilizzando le potenzialità che nuove tecnologie e Intelligenza artificiale sono in grado di offrire oggi.
L’esempio arriva dal Museo dell’Antico Palazzo dei vescovi di Pistoia che ospita una singolare installazione, grazie al contributo della Fondazione Caripit che fa capo a un istituto di credito locale che da sempre sostiene la promozione culturale del territorio.
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Ne abbiamo parlato con Monica Preti, direttrice della Fondazione Pistoia Musei. Vi proponiamo l'intervista pubblicata sull'ultimo numero di Avvenire di Calabria, domenica scorsa in edicola con il quotidiano nazionale Avvenire.
Questo progetto, elaborato in collaborazione con Fondazione Caript, è in sintonia con il piano di azione che Fondazione Pistoia Musei intende proseguire, impegnandosi ad ampliare l’offerta delle attività culturali, artistiche e creative per la comunità, anche grazie alle nuove tecnologie. Penso ai musei come luoghi dove le azioni di ciascuno si connettono in rete con quelle degli altri, per condividere storie e interpretazioni diverse. Luoghi in cui le persone sono costantemente invitate a contribuire, collaborare, co-creare esperienze e contenuti, e dove coltivare il senso di appartenenza attraverso le collezioni e il patrimonio comune.
La riproduzione ad alta definizione e la navigazione interattiva consentono di esplorare questo straordinario capolavoro dell’arte tessile fiamminga del primo quarto del XVI secolo, entrando nell’intreccio delle trame colorate in lana e in seta, ripercorrendone la storia in parte ancora avvolta nel mistero ed esplorando le piante e gli animali che lo popolano.
Contro il fondo blu si stagliano oltre duecento cespi arricchiti da fiori variopinti, racchiusi sui lati da un fregio di margherite, violette e tralci d’uva. Sono circa quaranta le piante raffigurate, più della metà realmente esistenti.
Nelle loro diverse potenzialità le nuove tecnologie possono essere strumenti di studio, di presentazione e, in alcuni casi, anche di ricostruzione di oggetti ormai scomparsi. Nel contempo l’immersione in opere artistiche virtuali non è priva di rischi. Trattandosi di strumenti, le nuove tecnologie possono essere usate a fini di manipolazione, spettacolo e disinformazione. In ogni caso, l’esperienza immersiva in un mondo virtuale multisensoriale non deve e non può sostituire l’esperienza estetica dell’ammirare un’opera nella sua realtà fisica, dell’essere in contatto con una produzione originale, traccia del lavoro dell’artista.
Le difficoltà sono di due tipologie: la prima di carattere tecnico e la seconda di carattere metodologico. La difficoltà tecnica consiste nell’imparare tecniche e strumenti propri della grafica 3D: modellazione, creazione di textures e materiali, rendering, filmati virtuali e ambienti immersivi. La difficoltà metodologica è legata invece alla ricostruzione del passato. Per una corretta lettura di un’opera d’arte è necessario avere le fonti storiche necessarie. A differenza dell’industria dell’entertainment, nel digital heritage e nella digital history si cerca di ricreare visivamente delle porzioni di un passato del quale non abbiamo mai tutti gli elementi. Questo ovviamente significa un grande dispendio di tempo ed energie di apprendimento e una diversificazione nella specializzazione del team di lavoro.
PER APPROFONDIRE: MArRC, Malacrino saluta: «Reggini siate custodi del vostro Museo»
In vista della riapertura dell’Area archeologica del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi è stato avviato il progetto pilota Pistoia Moving Stories che si è aggiudicato un finanziamento Pnrr e che si dovrebbe sviluppare nel corso del triennio 2024-2026. Grazie a contenuti multimediali specifici (mappe, video, audio, iconografia, brevi racconti testuali), derivati da una base dati aggiornata e attendibile, Pistoia Moving Stories avvicinerà, in modo divertente e partecipato, pubblici diversi alla storia e all’archeologia del territorio pistoiese sviluppando narrazioni che prendono spunto dai reperti e dalle architetture dell’Antico Palazzo dei Vescovi evidenziando le connessioni con le esperienze quotidiane dei visitatori, con i contesti della città, della regione, fino alla dimensione globale.
Trasmesso al ministero il dossier di candidatura “Cuore Mediterraneo”: progetto ambizioso ed innovativo che richiama le radici della città e la proietta nel futuro.
Per l’occasione sarà visitabile ad un prezzo simbolico alla mostra dedicata ai Bronzi di San Casciano.
Il programma prevede otto tappe, alla scoperta dei tesori storici della città, tra performance artistiche e storia dal 4 al 26 ottobre