Avvenire di Calabria

Il 3 febbraio la solennità del Santo Patrono della comunità diocesana

Cassano allo Jonio, la diocesi si prepara a festeggiare San Biagio

Il 31 gennaio al via una tre giorni di preghiera. Diversi i momenti di raccoglimento e preghiera

di Redazione Web

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La Diocesi di Cassano allo Jonio si prepara a celebrare il Santo Patrono: il Vescovo armeno San Biagio, venerato come protettore della gola che si celebra il 3 febbraio.

Festa di San Biagio a Cassano, il programma

A preparare i fedeli della diocesi di Cassano alla solenne festività del Santo Patrono, San Biagio, del 3 Febbraio, un triduo che inizierà martedì 31 Gennaio, Giornata Penitenziale e celebrazione Eucaristica, alle ore 18.00, nella Basilica Minore Santa Maria del Lauro, presieduta da don Attilio Foscaldi.


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Mercoledì 1 Febbraio, la giornata della Carità, la celebrazione Eucaristica, nella Basilica Minore Santa Maria del Lauro, alle ore 18.00, sarà presieduta da don Mario Marino, direttore della Caritas Diocesana e giovedì 2 Febbraio, Giornata vocazionale e della vita consacrata si terrà, con inizio alle ore 16.30 l’Adorazione Eucaristica animata dal CDV e dalle religiose. Seguirà la celebrazione Eucaristica che sarà presieduta dal pastore della Chiesa cassanese, monsignor Francesco Savino.

Venerdì 3 Febbraio, giorno della Solennità di San Biagio, Patrono della Diocesi di Cassano Jonio, la Celebrazione Eucaristica sarà presieduta dal vescovo Savino e, come di consuetudine, sarà donato l’olio.

Ogni anno l’olio viene offerto da un comune facente parte della Diocesi. Quest’anno a donarlo sarà il Comune di Altomonte. A margine della Celebrazione verrà benedetta la gola. Ogni giorno ci sarà disponibilità per le confessioni.

San Biagio e la preghiera del vescovo di Cassano

Al centro della meditazione e della preghiera, la figura di san Biagio: medico e vescovo, che visse tra il Terzo e il Quarto secolo a Sebaste, in Armenia. Perseguitato dai Romani a motivo della sua fede, venne imprigionato, senza mai rinnegare Cristo. Per punizione, fu straziato con pettini di ferro. Mentre veniva portato a morire, guarì un bambino che stava per soffocare a causa di una lisca di pesce in gola.

Lo scorso anno, durante la celebrazione Solenne, monsignor Savino aveva commosso i presenti Chiedendo tre doni: Il primo diretto per il vescovo stesso e tutti i presbiteri della Diocesi, il dono della coerenza per essere pastori ad immagine e somiglianza di Gesù, disponibili all’ascolto vero, pronti a dare tutto senza pretendere nulla, solidali con tutti, in particolare con i più fragili e più deboli.


PER APPROFONDIRE: Cassano allo Jonio, corso per i ministri straordinari della Comunione


Il secondo: per tutta la Chiesa diocesana, implorando il dono della credibilità che dipende dal riconoscere che Gesù è al centro di ogni pensiero e di ogni azione. Chiedendo una Chiesa appassionata del Signore fino ad essere trasparenza del Vangelo di salvezza in attesa del compimento del Regno di Dio. Infine, il presule cassanese ha chiesto un dono per gli uomini e le donne impegnati nelle Istituzioni politiche, il dono dell’onestà e della intelligenza perché riconoscano le necessità della gente.

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