Avvenire di Calabria

«Volontariato, ci provo gusto!», ecco la nuova campagna di sensibilizzazione promossa dal Centro Servizi al Volontariato di Reggio Calabria

Che sapore ha la solidarietà? La ricetta del Csv reggino

Redazione Web

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di Giuseppe Pericone * - Il Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari di Reggio Calabria ha recentemente avviato una nuova campagna di sensibilizzazione al volontariato in collegamento con gli Sportelli di orientamento che tutti i Csv garantiscono gratuitamente sul territorio per favorire le opportunità di impegno volontario. Il linguaggio utilizzato nella campagna è in tutto nuovo perché veicola un messaggio diverso, costruito a partire da una differente prospettiva.

Che sapore ha la solidarietà? È questa la domanda al centro delle varie illustrazioni utilizzate nel programma. Perché la solidarietà ha un suo proprio sapore, da ognuno percepito in modo unico e personale. Esattamente come quando si gusta una qualsiasi pietanza. E come il cibo, il Volontariato nutre. Nutre il cuore e l’anima e ridà linfa e vigore a chi lo pratica.

Ecco che allora lo slogan “Volontariato, ci provo gusto!” scardina quella visione tradizionale e retorica, a volte anche alimentata dagli stessi protagonisti, del volontario vittima immolata all’altare del sacrificio. E ci vengono alla mente quelle immagini di uomini e donne dai volti un po’ affaticati, magari anche corrucciati e che, spesso anche in solitudine, si fanno carico dei tanti bisogni e delle sofferenze di una società ingiusta ed egoista. Ma tanto più le scelte di questi volontari risultano assolute, totali, radicali, tanto più ampia sarà la tentazione di delegare ad un impegno. Come se la solidarietà fosse per gente speciale, con in dote valori saldi, generosa a tutto tondo ed esente da contraddizioni e debolezze umane. Ma i volontari veri non sono eroi, né voglion esser considerati tali. Anzi “sventurata quella terra che ha bisogno di eroi” sosteneva Bertolt Brecht e noi con lui. Così questa nostra terra, per quanto a volte misera, non è comunque bisognosa di gente straordinaria ma più semplicemente di persone dalle intenzioni autentiche, cittadini capaci di tradurre in prassi ed esperienze i valori laici della nostra Costituzione o anche quelli cristiani, per chi è credente. Non eroi né santi, dunque, ma uomini e donne che sappiano vivere a pieno la propria umanità in seno alla comunità, lavorando per un bene che è comune.

Ma che sapore ha la solidarietà? Può essere dolce (come un sorriso), intenso (come un incontro), infinito (come un abbraccio), avvolgente (come il calore) e persino rivoluzionario (come la gentilezza). In tutti i casi impegnarsi in un’attività solidale è un’esperienza che, prima ancora che agli altri, dà più “sapore” alla propria vita! Non v’è dubbio. Da questa prospettiva, tutto il dibattito sulle eventuali priorità, ci appare del tutto vuoto e sterile. A nostro avviso, infatti, la partita non è capire se dare priorità all’italiano o allo straniero, al bianco o al nero, al padano o al terrone, all’onesto o al delinquente. La vera partita è riuscire a capire quale posto dare alla propria esistenza.

* direttore Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari di Reggio Calabria

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