Avvenire di Calabria

Chef Cogliandro celebra l’arte e il territorio con la cena Migneco

La serfata è stata accompagnata dalle note del maestro Alessandro Santacaterina che ha dato voce ai colori e alle forme con la sua chitarra battente

di Redazione Web

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L’A Gourmet L’Accademia trasformata in un laboratorio dove ogni piatto è diventato tela, ogni ingrediente colore

Lo chef Filippo Cogliandro prosegue il suo percorso di valorizzazione del territorio calabrese attraverso la sua cucina. Trasformando ogni evento in un manifesto culturale che intreccia arte, storia e gastronomia. Dopo le cene dedicate a Dalì, al Futurismo, a Boccioni, a Picasso e a Marco Polo, la sua ultima creazione, la Cena d’Arte Migneco, ha rappresentato un ulteriore passo avanti nel suo viaggio.



Curata con passione da Elmar Elisabetta Marcianó e impreziosita dalla partecipazione musicale del maestro Alessandro Santacaterina, la serata ha trasformato il ristorante L’A Gourmet L’Accademia in un laboratorio creativo. Dove ogni piatto è diventato tela, ogni ingrediente colore, ogni sapore emozione. Un menù che dipinge la Calabria attraverso l’arte di Migneco.

La Cena d'Arte Migneco

Con la sua cucina, Cogliandro ha trasposto le pennellate potenti e i contrasti cromatici di Giuseppe Migneco, maestro del realismo, in una sequenza di piatti che raccontano la forza del Mediterraneo e la storia del popolo calabrese.
Il primo omaggio: lo “stummu rrustutu” su letto di Caponata, nel quale la potenza dello sgombro arrosto e la vivacità della caponata hanno evocato i volti decisi dei contadini e dei pescatori dipinti da Migneco. Poi i “maccarruna” di pasta fresca con alici, capperi, oliva Ottobratica, finocchietto selvatico, timo, uva passa, mandorle e noci, hanno unito mare e terra in un abbraccio di sapori che richiama la narrazione visiva dell’artista, fatta di contrasti armoniosi. Il polpo arrosto con rapa rossa al miele, maionese al finocchietto e gel al limone ha esaltato l’essenza mediterranea del pittore, giocando su tonalità forti e decise.

Mentre i dessert hanno chiuso il percorso con un inno ai colori e alla leggerezza. La meringa fresca al caffè e anice stellato, espressione perfetta del gioco tra luce e ombra. E il mascarpone all’arancia rossa di Sicilia vanigliato, gel al cedro e cappelletto di arancia disidratata, che ha tradotto in sapori i toni caldi e vibranti della Sicilia tanto cara a Migneco.


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La cena è stata accompagnata dalle note del maestro Alessandro Santacaterina che ha dato voce ai colori e alle forme con la sua chitarra battente, creando un filo conduttore tra gusto e pittura, tra passato e presente. Il suo accompagnamento musicale ha trasformato ogni assaggio in un’esperienza sensoriale ancora più immersiva, restituendo alla cena la profondità di un’opera d’arte in movimento.

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