Avvenire di Calabria

Noia e disconnessione: così gli adolescenti dei quartieri disagiati possono cadere nella trappola della solitudine

Chi pagherà il prezzo «sociale» del Covid-19? Ragazzi a rischio

La rete delle ''Alleanze Educative" di Reggio Calabria, a tal proposito, ha avanzato una serie di proposte per sostenere i giovani in questa fase emergenziale

Federico Minniti

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Noia e disconnessione: così gli adolescenti dei quartieri disagiati possono cadere nella trappola della solitudine. La rete delle ''Alleanze Educative" di Reggio Calabria, a tal proposito, ha avanzato una serie di proposte per sostenere i giovani in questa fase emergenziale: dalla presenza degli educatori durante il controllo del territorio fino al supporto economico nei casi di assenza di un collegamento internet per la didattica online. Ma non solo: noi de L'Avvenire di Calabria proviamo a svelarvi tutte i progetti in cantiere che partiranno da domani, 30 marzo.

Ci consentirete la metafora clinica, ma prima della cura occorre focalizzarsi sulla diagnosi delle patologie sociali che stanno emergendo. Anzitutto, è riscontrato come gli adolescenti siano i più refrattari rispetto alle restrizioni in vigore; molti volontari ci evidenziano come continuano assembramenti in ritrovi improbabili in alcune aree della Città (Arghillà Nord, Rione Marconi, Archi Cep giusto per fare qualche esempio). Accanto all'azione di controllo del territorio delle forze dell'ordine - suggeriscono da "Alleanze educative" - serve il coinvolgimento di educatori che operano in quei quartieri in condizioni di normalità per creare una relazione di incontro coi ragazzi, molti dei quali plagiati dalla cultura submafiosa vedono in una divisa un nemico. Invece è fondamentale far concepire l'importanza di attenersi alle restrizione per salvaguardare la salute dei propri cari: nei centri di edilizia popolare è frequente che la stessa abitazione venga condivisa da tutte le fasce d'età. Dai neonati agli anziani: esporsi al contagio potrebbe essere letale.

Questa azione, inoltre, consentirebbe di conoscere i problemi che questi ragazzi attraversano in questa fase (disconnessione, case anguste, ristrettezze economiche). La rete delle "Alleanze educative", poi, si impegna a raggiungere tutti i casi più delicati - conosciuti in classe o in associazione - per monitare telefonicamente la situazione. Ma come stare accanto a loro in questo momento? Tanti gli strumenti ipotizzati dalla rete: per quanto concerne i vuoti della didattica online (nel frattempo che lo Stato attui quanto previsto dal "Cura Italia", ndr) si potrà procedere alla trasmissione quotidiana di contenuti didattici attraverso strumenti semplici come la tv (è quasi concluso un accordo con un'emittente locale, ci fanno sapere i volontari di "Alleanze Educative) o attraverso i Social Network.

E il problema della disconnessione? Anche in questa direzione la rete si sarebbe già mossa: sono al vaglio due ipotesi. O il wi-fi libero col supporto dell'infrastruttura digitale pubblica o la concessione di voucher digitali per ogni ragazzo. In entrambi i casi, però, la rete sarebbe "bloccata" per i contenuti pericolosi presenti sul web (come la pedopornografia e i siti d'incontri).

Parlando ai ragazzi chiaramente si raggiungeranno le famiglie e viceversa: per questo motivo si procederà a creare una forte sinergia col Centro operativo comunale (in cui è attivo un numero verde per tutte le segnalazioni di casi di bisogno) al fine di far filtrare vicendevolmente le informazioni d'aiuto verso i più fragili.

La natura trasversale della rete delle "Alleanze educative", poi, ha permesso una rapida ricognizione sull'operatività dei progetti stimolati dalla discussione interna: organizzazioni no profit, scuola, Istituzioni pubbliche (come la Questura, il Comune e la Città Metropolitana) ed enti ecclesiastici si sono immediatamente interfacciati per rendere possibile un piano d'azione quanto mai necessario per evitare le peggiori derive sociali derivanti dalla solitudine in età adolescenziale. Quali? Tossicodipendenza, alcolismo, furti o sexting.
 
Colta l'importanza di queste misure, anche noi de L'Avvenire di Calabria abbiamo deciso di garantire la trasmissione dei contenuti video attraverso la nostra pagina Facebook. Un modo semplice per provare a stare accanto a quei figli di Reggio che rischiano di trovarsi travolti dagli effetti sociali dell'epidemia.

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