Venerdì, dopo aver ricevuto segnalazioni provenienti da numerosi cittadini, Angela Marcianò e Filomena Iatì sono state presso due cimiteri di Reggio Calabria, quello di Condera e quello di Modena e ciò che hanno scoperto, come si legge in una nota, le ha letteralmente "agghiacciate".
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Il motivo della sensazione che emerge dalle loro parole risiede nella circostanza che, presidente e consigliere comunale di "Impegno e Identità" si sono trovate dinanzi agli occhi circa trenta bare giacenti nelle sale mortuarie. "I servizi di esumazione e tumulazione - chiariscono Marcianò e Iatì - sono stati affidati, come stabilito da una determina adottata in data 26 marzo e registrata in data 14 maggio scorso, a Castore, la Società dei servizi del Comune di Reggio Calabria. Attività pubblica essenziale che non è stata espletata, al punto che le bare si sono accumulate nelle camere mortuarie e, certamente, il mancato compimento della prestazione non è imputabile ai lavoratori. L'atto amministrativo, tra l'altro, assegna l'incarico di provvedere all'ampliamento del cimitero di Condera". Lavori di cui, a tutt’oggi, non si conosce lo stato di avanzamento, un’anomalia all'origine della richiesta di accesso agli atti avanzata dall'avvocato Iatì, nella sua qualità di consigliere comunale, per chiedere conto all'Amministrazione, tramite gli uffici competenti, di una situazione velata da ombre inquietanti. "Questo disordine amministrativo - reclamano presidente e rappresentante municipale di 'Impegno e Identità' - deve essere rimosso con urgenza perché è quanto mai doveroso, in una sfera così delicata per il cuore dei cittadini reggini, sapere cosa stia succedendo e quali ne siano le motivazioni". Il Movimento guidato da Angela Marcianò, peraltro, ha già annunciato che non si fermerà a quanto scoperto fin qui. Saranno, infatti, ulteriori sopralluoghi negli altri cimiteri per completare una ricognizione che ha già scoperchiato la cassa delle oscurità.