La dipendenze restano ai margini dell'agenda politica, ma il consumo delle droghe è in costante aumento
Cocaina e overdose, la droga fa boom: ecco i dati del 2019
Redazione Web
1 Luglio 2020
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Montagne di cocaina destinate a “imbiancare” le strade italiane, con quantità sequestrate che non si registravano da un decennio. La relazione della Direzione centrale dei servizi antidroga del ministero dell’Interno, resa nota ieri, conferma l’aumento dei traffici di “neve” che attraversano l’Italia, gestiti dai clan di ’ndrangheta, camorra, Cosa nostra e da gruppi criminali stranieri. Nel lessico softdegli analisti della Dcsa, diretti da Giuseppe Cucchiara (che oggi passerà le consegne al nuovo direttore, il generale della Guardia di Finanza Antonello Maggiore), il boom di sequestri è definito «un vistoso aumento». Di fatto, si legge nella relazione, triplicano quasi «in termini assoluti i volumi caduti in sequestro rispetto al 2018 (+127,2%), raggiungendo la quota record di 8,4 tonnellate sottratte al mercato illegale». Si tratta «del quantitativo più alto dal 2010 a oggi, anche laddove non si conteggino due consistenti sequestri operati a gennaio e novembre, rispettivamente nei Porti di Genova e Gioia Tauro, per oltre 3,2 tonnellate complessive». Dati alla mano, la Dcsa esplicita le proprie valutazioni: «Che la diffusione della cocaina rappresenti un fenomeno in netta e vertiginosa crescita e sempre di più il principale business dei maggiori sodalizi criminali nazionali e internazionali, si rileva anche dai dati relativi alle operazioni di polizia e alle denunce per questa specifica sostanza, che si collocano entrambi al livello più alto nelle rispettive rilevazioni decennali». Benché influenzato da alcuni maxi sequestri, il dato colpisce perché è in controtendenza, se si considera che la quantità complessiva di narcotici sequestrati nel 2019 in Italia si è clamorosamente dimezzata.
I blitz. Per le operazioni antidroga, «il dato è il secondo più elevato di sempre, mentre per il numero delle denunce, il valore è in linea» con gli ultimi 10 anni. Tolto il segmento della cocaina, i sequestri si sono dimezzati. La Dcsa parla di «una vistosa flessione rispetto all’anno precedente: 55 tonnellate contro le 123 tonnellate del 2018 (-55%). Spiccano i cali dei cannabinoidi (hashish -73,25%, marijuana -39,83%). Scesi anche i sequestri di eroina (-37%).
Overdose, più vittime. Continua, per il terzo anno consecutivo, la crescita di morti per overdose che, con altri 37 decessi raggiunge quota 373 (+ 11,01% rispetto al 2018). In oltre la metà dei casi, la causa è il consumo di oppiacei (169 casi eroina, 16 metadone, 1 Fentanil e 1 morfina). Dal 1973, primo anno di rilevazione, sono 25.780 i morti per consumo di stupefacenti. E la relazione osserva: «L’andamento in atto è un fenomeno estremamente preoccupante».
L’incubo Fentanil. Temibili restano le droghe sintetiche. Anche se le quantità sequestrate sono contenute, «l’incremento (+95,62% in dosi e +32,16% in peso), conferma la diffusione di questi psicotropi tra i più giovani ». Il business non interesserebbe per ora alle mafie nostrane, concentrate sulla coca, ma non è detto che presto non se ne occupino, sulla scia dei narcos messicani e dei trafficanti del-l’Est europeo. Le modalità di consegna avvengono attraverso «ordini telematici e transazioni via web». Il vero incubo è quello delle Nuove sostanze psicoattive, non ricomprese nelle tabelle internazionali: 15 (fra cui catinoni e oppioidi sintetici) sono state individuate in Italia l’an- no scorso. La preoccupazione è che tali sostanze possano mietere molte vittime (negli Usa il Fentanil ha causato oltre 200mila morti negli ultimi anni).
Spaccio e manovalanza. Oltre alle mafie, che fanno da grossiste, la relazione analizza la piramide dei trafficanti, partendo dalla nazionalità. Gli spacciatori stranieri sono stati 13.775, più di un terzo (39,45%) di tutti i denunciati, numero «tra i più alti mai registrati nella rilevazione decennale». Si tratta, in prevalenza, «di manovalanza marocchina, albanese, nigeriana, gambiana, tunisina e senegalese» impiegata come pusher. E come spacciatori (soprattutto di hashish e marijuana) vengono reclutati anche minori, italiani e stranieri.
Le strutture inaugurate ieri fanno parte delle attività previste dal progetto sostenuto dalla Fondazione Con il Sud e con ente capofila il Centro Calabrese di Solidarietà.
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