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La Conferenza Episcopale Calabra si è riunita in sessione straordinaria, venerdì 7 marzo, a Catanzaro per ricevere il decreto che sancisce la nascita dell’Istituto Teologico Calabro “San Francesco di Paola”. La nuova istituzione accademica sostituisce e riunisce i precedenti istituti teologici della regione. Nella stessa occasione, si è tenuto un incontro di formazione per seminaristi e giovani sacerdoti sul tema del sostegno economico alla Chiesa e della corresponsabilità ecclesiale.
La Conferenza Episcopale Calabra, si è riunita venerdì scorso in sessione straordinaria presso l’Episcopio di Catanzaro. Durante l’incontro, è stato ricevuto il decreto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione che sancisce la nascita dell’Istituto Teologico Calabro “San Francesco di Paola”. L’istituto è stato aggregato alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, con l’obiettivo di rafforzare la formazione teologica nella regione e dare maggiore stabilità agli studi ecclesiastici.
I Vescovi, dopo un momento di preghiera in cui hanno espresso la loro vicinanza e il loro sostegno al Santo Padre in questo momento delicato per la sua salute, hanno ricevuto don Francesco Asti, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, il quale, a nome del Cardinale Domenico Battaglia, Gran Cancelliere della stessa Facoltà, ha consegnato il decreto
La nuova istituzione accademica, potenziata dalla collaborazione dei migliori docenti della Regione, come spiegato dal comunicato della CEC, «sostituisce il precedente Istituto Teologico aggregato “San Pio X” di Catanzaro e i due Istituti affiliati di Cosenza e Reggio Calabria, segnando la conclusione del processo di riqualificazione degli studi teologici in Calabria, fortemente voluto dal Santo Padre e dall’Episcopato calabrese e gradualmente portato avanti già da alcuni anni».
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I Vescovi della CEC hanno espresso il loro ringraziamento al Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, cardinale José Tolentino de Mendonça, al Gran Cancelliere, e al Preside della Facoltà come anche a don Michele Munno, Pro-direttore dell’Istituto aggregato per il felice esito del faticoso e intenso lavoro svolto. L’auspicio dei presili calabresi è che «la nuova Istituzione, eretta il 22 febbraio 2025 e da tale data operante di fatto, possa offrire un contributo altamente qualificato non solo per i Seminaristi e i Presbiteri, ma anche per la formazione di tutti i fedeli laici attivamente partecipi alla vita della Chiesa o che desiderino prepararsi per un servizio più competente nei diversi contesti ecclesiali ed accademici, capaci di rendere ragione della Speranza che non delude».
Sempre in tema di formazione, la giornata di venerdì 7 marzo è proseguita con un incontro formativo presso il Seminario Regionale San Pio X di Catanzaro, promosso dalla Conferenza Episcopale Calabra – Commissione Sovvenire. L’evento ha coinvolto i seminaristi del IV, V e VI anno e i giovani sacerdoti ordinati negli ultimi cinque anni, offrendo un’occasione di approfondimento sul tema “Un prete libero per una Chiesa povera”.
La giornata si è aperta con un confronto tra i vescovi della Calabria, don Claudio Francesconi, economo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), e il dott. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico della CEI, sul tema del sostegno economico alla Chiesa Cattolica.
Nel pomeriggio, dopo l’accoglienza dei partecipanti e i saluti del rettore don Mario Spinocchio, monsignor Stefano Rega, vescovo delegato del Sovvenire, ha introdotto i lavori sottolineando l’importanza di questa formazione: «È fondamentale che i nostri giovani capiscano da dove arriva questo sostegno: è il frutto di un meccanismo regolato dal Concordato tra la Chiesa in Italia e lo Stato. L’8xmille non è solo un aiuto economico, ma un’opportunità formativa anche per chi dovrà gestire le risorse nella consapevolezza che l’amministrazione dei beni ha un grande valore spirituale nella vita di ogni sacerdote».
Successivamente, don Claudio Francesconi ha evidenziato la necessità di una maggiore responsabilità nella gestione delle risorse per la missione evangelica: «Abbiamo sempre più la necessità di confrontarci sul tema di una comunità che deve diventare sempre più responsabile nella gestione delle risorse a disposizione per la missione, superando la tentazione del clericalismo».
Il dott. Claudio Malizia, direttore generale dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, ha illustrato il funzionamento del sistema di sostegno al clero, soffermandosi anche sulla Polizza sanitaria del clero.
Nel corso della seconda giornata, monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della CEI, ha ripercorso la storia del sistema di finanziamento della Chiesa in Italia, evidenziando il ruolo chiave dell’8xmille: «Proprio 40 anni fa è stato rivisto il sistema di sostentamento della Chiesa cattolica. Fino a quel momento, il sostegno dello Stato alla Chiesa avveniva attraverso le congrue, un sistema ormai superato. La riforma introdusse l’8xmille e le offerte deducibili, garantendo un modello più equo e trasparente».
Monsignor Erio Castellucci, vicepresidente della CEI, ha riflettuto sulla necessità di una Chiesa povera per i poveri, secondo il messaggio di papa Francesco: «Il sostentamento del clero non deve essere un privilegio, ma uno strumento per la missione evangelica. Gesù e i discepoli ricevevano sostegno da alcune donne che li servivano con i loro beni: non disprezzavano ciò che era necessario per vivere e annunciare il Vangelo».
Monsignor Domenico Pompili, presidente della Commissione Episcopale Cultura e Comunicazioni Sociali, ha parlato dell’importanza di una comunicazione chiara e trasparente sul Sovvenire e sulla gestione delle risorse ecclesiali: «La comunicazione del Sovvenire non è pubblicità, ma testimonianza. Lo stile adottato nei messaggi dell’8xmille ha il sapore del reportage, mostrando concretamente il bene che viene fatto».
L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di formazione per futuri sacerdoti e giovani presbiteri, chiamati a vivere il loro ministero con consapevolezza e responsabilità nella gestione delle risorse ecclesiali.
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