Avvenire di Calabria

Giovedì scorso il direttivo ha proceduto alla nomina di una commissione tre saggi per il rinnovo della Presidenza della sezione reggina

Confindustria, ritorno al passato: cosa cambierà con Cuzzocrea?

L'ex presidente torna in sella dopo le dimissioni dovute all'interdittiva antimafia di maggio 2017

Davide Imeneo

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Giovedì scorso il direttivo di Confindustria Reggio Calabria – preso atto delle dimissioni del presidente Giuseppe Nucera, ha proceduto alla nomina di una commissione di designazione (cosiddetti saggi) per il rinnovo della Presidenza della sezione reggina. Da prime indiscrezioni abbiamo saputo che tra i tre componenti di questa commissione, vi è Andrea Cuzzocrea, già presidente di Confindustria Reggio Calabria, dimesso in seguito ad interdittiva della Prefettura nel maggio 2017.
«Confermo di far parte dei tre saggi che si occuperanno del rinnovo della Presidenza di Confidustria Reggio Calabria», ha dichiarato Cuzzocrea a L’Avvenire di Calabria. «Con la nomina della Commissione entrano nel vivo le procedure statutarie per il rinnovo della presidenza dell’Associazione. Intendo subito ringraziare l’intero consiglio Direttivo che ha voluto rivolgere questo importante riconoscimento al sottoscritto ed agli altri due componenti della commissione nelle persone del dottore Filippo Arecchi e del dottore Francesco Provenzano».

Che tempi vi siete dati per portare avanti il vostro lavoro?
Tempi rapidissimi, stiamo già raccogliendo pareri e portando avanti consultazioni. Entro metà luglio, come da precise indicazioni del direttivo, la Commissione avrà il compito di esperire in via riservata la più ampia consultazione degli associati allo scopo di sottoporre al Direttivo una o più indicazioni di candidati che riscuotano il consenso della base associativa.

Basta un tempo così breve per trovare una nuova quadra? Dall’esterno trapelano fratture importanti all’interno di Confindustria
Da questo punto di vista mi lasci stigmatizzare il comportamento della solita stampa scandalistica che non perde occasione per colorare normali avvicendamenti della vita associativa di sospetti ed illazioni riferendosi, manco a dirlo, a sistemi di potere criminali o deviati che esistono solo nella loro fulgida fantasia. Ma qui il tema si fa più complesso ed attiene alla fraudolenta narrazione della nostra realtà che tanti danni ha prodotto e produce al tessuto economico in termini reputazionali per cui è meglio in questa sede tralasciare.

Però c’è una domanda che non possiamo tralasciare: come mai Nucera si è dimesso? Davvero si tratta di un “normale avvicendamento”?
Mi risulta che l’ex Presidente si sia messo in insanabile contrasto con il Consiglio Generale per avere disatteso norme statutarie e deliberazioni con particolare riferimento ai tempi del rinnovo della Presidenza. Inoltre, sempre per quanto mi consta, per avere cercato di ostacolare l’innovativo sistema federale regionale che vede il nostro modello organizzativo in assoluto tra i primi in Italia ad avere aderito alla cosiddetta riforma Pesenti che lo ha ridisegnato in termini di maggiore efficienza.

Un’ultima considerazione. Lei viene fuori da una brutta esperienza che ha riguardato la sua azienda: l’interdittiva antimafia del 2017. Può davvero essere l’uomo del rinnovamento di Confindustria?
Guardi una delle nostra aziende, nello specifico la Aet, è stata attinta da informazione antimafia prefettizia nel 2017. A seguito di ciò siamo stati i primi a chiedere ed ottenere il controllo giudiziale che ha, inevitabilmente, comportato una verifica interna di tutti i rapporti economici e sul personale dipendente e precario. Tale circostanza è idonea a dimostrare che i tentativi d’infiltrazione - che nell’anno 2017 sono stati ritenuti astrattamente possibili dalla Prefettura - in effetti non si siano concretizzati. La Aet proprio al fine di rendere la propria intera struttura tecnico-amministrativa il più possibile impermeabile ai condizionamenti esterni ha anche adottato da oltre un anno un rigoroso modello 231/2001 e un Codice Etico nel quale ha espressamente previsto il divieto assoluto per amministratori e personale di frequentazione con soggetti appartenenti o considerati vicini ad ambienti criminali nonché d’intrattenere rapporti con fornitori che non possano rendere specifiche dichiarazioni antimafia. In uno specifico allegato integrativo al Codice Etico sono state previste regole che debbono essere rispettate in materia di personale, antiriciclaggio, subappalti e Associazioni Temporanee d’Impresa. In esito a tutto ciò siamo iscritti nella White List della Prefettura. Come vede siamo di fronte ad un sistema di tutela più avanzato del codice etico di Confindustria e che ha pochi eguali in Provincia. Penso, anche per questo, di poter essere una persona in grado di poter imprimere un forte rinnovamento a Confindustria Reggio Calabria.

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