Avvenire di Calabria

Grande partecipazione all'iniziativa, presieduta da monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, presidente del Centro regionale missionario

Convegno missionario regionale, conclusi i lavori a Vibo Valentia

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

di Cinzia Sgreccia - ‘Seminare ed amare’, videoclip musicale francese, metafora della Missione di ogni cristiano battezzato e della Chiesa:  il contadino  al tempo della semina  sparge la semenza  in qualsiasi terreno perfino in quello più ostile; segue il gelo - la morte apparente del seme- ma con la primavera nascono i germogli e infine la stagione del raccolto, in  cui  la famiglia si riunisce festosa alla mensa e condivide il frutto della fatica.

Così si è conclusa la tre giorni del XXVII Convegno Missionario Regionale a Vibo Valentia tenutosi dal 4 al 6 luglio sul tema “Dal Battesimo alla Missione. Andata e Ritorno, il ruolo del Centro Missionario Diocesano”organizzato dalla CEC, Commissione Regionale per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese. Il Titolo, afferma  S. E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Presidente CRM, richiama lo slogan dell’Ottobre Missionario Straordinario 2019, indetto da Papa Francesco in occasione del centenario della lettera apostolica Maximum illud, (Papa Benedetto XV, 1919) [nella quale si viene  invitati ad uscire dai confini delle nazioni, superare ogni chiusura autoreferenziale  per testimoniare la volontà salvifica di Dio attraverso la missione universale della Chiesa].  Per questo si darà un nuovo slancio ai i Centri Missionari Diocesani, anima della missione della Chiesa. Rispetto alla formazione a fine convegno comunicherà l’attivazione di master  interculturali e sulla  Dottrina Sociale della Chiesa.

Don Valentino Sguotti, ospite relatore, auspica che non si creino Eventi  ‘folcloristici’, ma sia l’inizio di un cammino seriamente missionario per  tutto il popolo cristiano, soprattutto in Occidente, con attenzione ai Centri Missionari, a tutte le comunità ecclesiali affinché partendo dall’Ascolto della Parola, possiamo ESSERE testimoni di Cristo coerenti nella vita quotidiana a tutti i livelli. Perché Missione è prima di tutto incontro con l’altro, battezzato laico o consacrato.

“Senza lo Spirito Santo siamo senza ali” sostiene S.E. Mons. Luigi Renzo, Vescovo della Diocesi di  Vibo Valentia-Nicotera-Tropea.  Compito dei CMD allora è generare la fede e accompagnare. Don Valentino Sguotti, relatore  nella tre giorni, conquista con il suo accento veneto, la sua umiltà e competenza. Già Fidei Donum in America latina e Direttore del CMD di Padova, oggi è parroco. “Questa è un’occasione di cooperazione e scambio di esperienze tra Chiese e non di lezione da ‘professore’ “, precisa,  perché …“lo Spirito Santo arriva tutto intero in Italia da Nord a Sud e viceversa”, chiosa gioiosamente. Inizialmente approfondisce la pregnanza del sacramento del Battesimo. Invita a ricordarne la data, in quanto momento della nostra ‘connessione’ a Dio come figli. Tra i percorsi realizzati cita quelli per le famiglie dei Battezzati con i catechisti–Soglia che accompagnano nelle sfide-soglie quotidiane e la Catechesi di cinque anni per i genitori con i  figli che devono ricevere i Sacramenti, con bilanci positivi di evangelizzazione.

In un tempo di crisi di valori, secolarizzazione  e rottura della trasmissione della fede nelle famiglie, occorre ribaltare il punto di vista con flessibilità [metodo missionario]: partire dalla realtà presente e  considerare l’Eucarestia un punto di arrivo e non di partenza. Cita la Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Bisogna accompagnare le famiglie anche non credenti: in comune abbiamo l’Umanità. I cambiamenti  di oggi  tra società tecnologica e multiculturalità ci spronano a cercare nuovi linguaggi di solidarietà e fratellanza per raggiungere tutti, senza chiudere gli occhi di fronte a quelle realtà oggi dibattute, perché sono intorno a noi e bisogna affrontarle, non ignorarle (v. omosessualità et al.).  Prima di tutto però devo mettermi in ‘Ascolto’ della Parola, ‘sostare’ …affinchè la Parola abiti in me, mi ‘connetta’ a Cristo e solo allora potrò andare, ‘Costruire’, perché la Missione non è mia, ma di Dio ed è opera dello Spirito Santo. Ricorda inoltre che secondo il detto africano  “UBUNTU, IO SONO PERCHE’ NOI SIAMO” (Lingua Bantu), non sono un navigatore solitario autoreferenziale …siamo un’orchestra, ciascuno col proprio strumento, ma insieme realizziamo una sinfonia corale. Devo decentrarmi.

La relatrice Claudia Guglielmi opera nel CMD di Padova. Tra le attività cita il sostegno all’assoc. Saint Martin in Kenya. Il ruolo dei CMD, sostiene la Guglielmi, è crocevia,  piazza,  fermento evangelico dell’Annuncio, che  valorizza crea reti e valorizza le identità interculturali, collega Chiesa, territorio e missione. La Missione non è strumento, ma punto di partenza: è la Missione che fa la Chiesa  e non la Chiesa  a fare la Missione. Chiede quale sia il Sogno  di  Chiesa e  di Centro Missionario  a ciascuna delle dodici diocesi. Le risposte  saranno riportate su orme di piedi cartonate poste a terra a segnare un cammino, giganti e colorate, che spezzano la monotonia dei soliti convegni e restituiscono il ricordo dei sandali  usurati dei discepoli in cammino sulle strade polverose del mondo; per poi far riflettere sulle criticità dei propri CMD  …perché “ Solo chi Sogna,  può evangelizzare”(T. Bello). ”Viaggiare per condividere” è il percorso di formazione per giovani in missione.

La proiezione serale del film Silence di M. Scorsese (2016), con protagonisti i missionari gesuiti e i martiri per fede in Giappone nel ‘600, ha fatto riflettere fortemente sulla personale  testimonianza di fede. “Nel Silenzio Dio è sempre presente e lascia agli uomini più spazio di quanto crediamo” (M.Scorsese).

I punti di debolezza e le  specificità dei vari CMD sono emersi dal lavoro nei laboratori, organizzati per numero e poi per diocesi confinanti,  e verranno inseriti nel Documento finale “Tracce di un cammino”. Il sac. Paolo Martino, Segretario regionale e Direttore CMD Oppido-Palmi, a chiusura  dei lavori, ringrazia gli ospiti, che hanno reso questo Convegno il più fecondo di tutti sia a livello spirituale e di contributi nonostante la scarsa partecipazione e lo scoraggiamento. E questo accende la Speranza.

Nelle relazioni don Valentino ha affermato che ovunque “Una Chiesa super efficiente ma senza anima rimane vuota”.Il nostro ’ESSERE’cristiani è segno  della presenza di Cristo.

Quanto siamo disposti noi a testimoniare la nostra fede con coerenza? I martiri di ieri e di oggi nel mondo insegnano. Come sosteneva A. Schweitzer l'unica cosa importante quando ce ne andremo, saranno le tracce d'amore che avremo lasciato.

Articoli Correlati