Avvenire di Calabria

L'analisi di Claudio Aloisio presidente di Confesercenti Reggio Calabria sulla crisi in cui si trova il tessuto imprenditoriale e produttivo

Crisi galoppante e nuovo Governo, le imprese pretendono chiarezza

L'appello al prossimo esecutivo: «Pandemia, crisi economica e conflitto russo-ucraino. Il nuovo governo intervenga subito.»

di Claudio Aloisio *

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Pandemia, crisi economica e conflitto russo-ucraino, per il presidente della Confesercenti di Reggio Calabria, Claudio Aloisio, il nuovo governo è chiamato, fin da subito, ad un impegno concreto a favore delle imprese. Con un occhio di riguardo alla Calabria e a Reggio, dove già il tessuto imprenditoriale è fragile.

Stiamo vivendo una situazione drammatica come forse mai negli ultimi decenni. La pandemia, la crisi economica, il conflitto russo ucraino, l’inflazione galoppante, i costi alle stelle dell’energia e delle materie prime si sommano agli atavici problemi che, complice una situazione da sempre difficile e precaria alle nostre latitudini, rischiano di smantellare il fragile tessuto imprenditoriale reggino. 


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C’è la possibilità sempre più concreta che entro breve tempo, qualche mese nella migliore delle ipotesi, migliaia di aziende siano costrette a chiudere perché si trovano, pur lavorando, a generare perdite e non profitti. Il nuovo Governo è chiamato a un compito improbo: affrontare l’emergenza con immediatezza ed efficacia programmando al contempo una chiara strategia a medio lungo termine per normalizzare la situazione procedendo verso un percorso di crescita e sviluppo sostenibile.

Le imprese al nuovo Governo: parola d'ordine, chiarezza!

La prima cosa di cui le imprese, reggine e non solo, hanno bisogno dal nuovo governo e dalla politica è chiarezza. Devono poter programmare il futuro, avere certezze, capire come poter agganciare la ripresa se e quando arriverà. È quindi indispensabile calmierare il mercato dell’energia con tutti gli strumenti disponibili a livello nazionale ed europeo siano essi un price cap dinamico, la tassazione di almeno il 90% degli utili extra delle compagnie energetiche, l’eliminazione o la decisa riduzione nelle bollette dell’iva e di tutti i costi accessori che non riguardano la materia energia, solo per citarne alcuni.

Si dovrà innalzare anche il credito d’imposta portandolo almeno al 50% per tutte le imprese implementandolo per quelle energivore, dare la possibilità di accedere a dei veri piani di rateizzazione a costo zero per le bollette che al momento non tutte le compagnie accettano e semplificare ulteriormente le procedure per installare impianti di energia rinnovabile aumentando e velocizzando l’erogazione di contributi, diretti o indiretti, per sostenerne le spese.

L'auspicio, la pace fiscale

Altro punto fondamentale è quello di realizzare una vera pace fiscale che possa dare respiro a chi ha dichiarato ma in questo momento, data la crisi devastante che stiamo attraversando, non può onorare i propri debiti verso lo Stato.

Inoltre, anche gli enti intermedi dovranno avere la possibilità di agire con maggior flessibilità e meno vincoli così da poter mettere in campo misure specifiche di sostegno e stimolo alla crescita atte ad affrontare bisogni e criticità peculiari per ogni territorio.


PER APPROFONDIRE: Nicola Irto al nuovo Governo: «Due le priorità, lavoro e Pnrr»


Le imprese reggine chiedono solo di poter lavorare senza doversi caricare sulle spalle, come fino ad oggi è successo purtroppo, i costi di una crisi sistemica che fin dall’inizio avrebbe dovuto essere maggiormente condivisa, così da continuare a operare per creare posti di lavoro, ricchezza, ed essere protagoniste di una crescita divenuta ormai indifferibile per tutto il territorio metropolitano.

* Presidente Confesercenti Reggio Calabria

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