Avvenire di Calabria

L'iniziativa della parrocchia San Giuseppe di Melito Porto Salvo è nata durante il lockdown

Da Pc e smartphone si prega per la pace

Ogni settimana si continua a recitare il Santo Rosario: una volta a settimana le intenzioni sono dedicate al popolo ucraino

di Domenico Marino

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Era la sera di domenica 8 marzo di due anni fa, quando uscendo dalla Santa Messa festiva, si percepì subito dalle notizie che cominciavano a rimbalzare che da lì a poco, le norme per fronteggiare il Covid-19, avrebbero portato alla chiusura delle chiese al pubblico. Tantomeno, non era ancora prevedibile per quanto quella situazione si sarebbe protratta nel tempo con l’inizio del lockdown.


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Qualche giorno dopo, il 13 marzo, parrocchiani e non di San Giuseppe in Melito di Porto Salvo, decisero di incontrarsi online ogni sera, sia per recitare il Rosario e la compieta che per vedersi, rispondendo inoltre all’invito dell’allora arcivescovo, Giuseppe Fiorini Morosini.

Per ottanta sere, il ritrovarsi insieme online fu motivo per rendere grazie a Dio, lodarlo e invocarlo, nella speranza di superare. Il fatto che, la chiesa non fosse aperta a noi fedeli, contribuì non poco a cercare forme alternative per incontrarci e creare occasioni per dialogare e pregare insieme.

Da Melito, la preghiera per la pace raggiunge l'Italia intera

Oggi la situazione si presenta diversa. Ci si può presentare fisicamente in parrocchia per la Santa Messa, la preghiera personale e l’adorazione – momento forte della quotidianità – oltre che per tutte le altre funzioni religiose e attività consentite nel rispetto delle norme covid fin qui emanate.

A distanza di due anni, ed in un contesto che conserva le regole dettate dalla pandemia, ci si è chiesti come fare memoria di quel tempo e creare occasioni di confronto e soprattutto preghiera; ed è così che il web, a fine giornata, vede ancora una volta uniti i parrocchiani, davanti alla webcam di pc e telefonini, certi che «quanto facciamo ci aiuta a mantenere viva la fede che professiamo», è la testimonianza.

Da Pc e smartphone, il Rosario che unisce

Chiaramente, questo momento, non sostituisce quelli in atto ed in presenza, ma si integra agli stessi; la recita della compieta, alla fine della giornata, è solo un semplice momento “condiviso a distanza” di preghiera, per ringraziare Dio per questo tempo che ancora ci vede protagonisti vivi e attenti. Il tutto ha avuto inizio lo scorso undici gennaio, martedì, alle ore 21.30, attraverso la piattaforma Google Meet. L’invito, inizialmente condiviso con il parroco, don Gaetano Nalesso, gli adoratori ed i membri del Consiglio pastorale parrocchiale, tramite il passa parola, è stato veicolato anche al resto dei fedeli, lasciando aperta la possibilità di collegarsi e vivere così questo gesto di unità pastorale.

Oggi sono presenti circa 15 persone, alcune anche di altre diocesi italiane, che memori dell’esperienza precedentemente vissuta – altri si sono aggiunti in quest’occasione - hanno voluto continuare a vivere questa opportunità. Nei quasi due mesi trascorsi, si è dato spazio anche al confronto con realtà parrocchiali e esperienze di laicato di diverse realtà italiane. La diversità è diventata arricchimento e riflessione, su quello che la pandemia ha determinato nel contesto locale come in quello più allargato del nostro Paese.

Il pensiero e la preghiera per il popolo ucraino

Una preghiera online vissuta ancor più intensamente da quanto dall’est europeo sono iniziati i primi venti di guerra e papa Francesco ha invitato i fedeli del mondo intero a pregare per invocare la pace e dire no ad ogni forma di conflitto. Una volta a settimana il Santo Rosario è dedicato proprio a questo. Ad una preghiera di vicinanza al popolo ucraino e per la pace, «un’intenzione che parte dal cuore di ciascuno di noi, per giungere fino a coloro che in questo momento stanno vivendo ore e momenti di estrema sofferenza».


PER APPROFONDIRE: 8 marzo. Il “tweet” del Papa per mamme e bimbi in fuga dalle guerre


Mai come ora, questo spazio di preghiera, condivisione familiare e amicizia, anche se vissuta online, unisce non solo quanti la vivono ma arriva al cuore, di chi confida nella misericordia di Dio Padre, a che tutto, abbia termine.

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