Avvenire di Calabria

Cura per le persone e attenzione per l'ambiente ne hanno fatto uno degli esempi presentati alla Settimana sociale dei Cattolici italiani

Da Reggio a Taranto, la “buona prassi” arrivata alla Settimana sociale

I soci dell'azienda: «Non apparteniamo al terzo settore, ma alla base del nostro lavoro c'è un'etica sociale»

di Francesco Chindemi

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Tra le “buone pratiche” presentate alla Settimana sociale dei Cattolici italiani che si è svolta a Taranto dal 21 al 24 ottobre scorsi, c’è anche un’impresa reggina che non appartiene al circuito del terzo settore. Si tratta della “Sunland Optics srl”, sfida imprenditoriale “made in Reggio Calabria” nata nel 2002, quando alcuni professionisti che operavano nei settori dell’ottica di precisione e dell’informatica si sono incontrati e hanno unito le rispettive e diverse competenze per creare lavoro in Calabria. Ci ha incuriosito questa sua presenza nella mappa delle realtà non solo calabresi che coniugano occupazione e sociale, impegnandosi ad applicare nelle loro attività i principi di Ecologia integrale della “Laudato Sì”: fare impresa in modo responsabile, facendo attenzione all’ambiente e alle persone.


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È stata una bella “sorpresa” scoprire che, a latitudini all’apparenza lontane dai contesti di produzione tecnologica, possano esistere idee imprenditoriali innovative capaci non solo di coniugare tutto ciò, ma allo stesso tempo in grado di imporsi a livello mondiale nel loro settore. Nello specifico, l’intento da cui ha preso le mosse l’attività «era quello di riportare sul territorio dell’allora provincia, oggi città metropolitana, di Reggio l’esperienza precedentemente acquisita in aziende del nord Italia nella produzione di supporti dicroici, i cosiddetti Gobos», spiegano i soci dell’azienda reggina. Si tratta di un’evoluzione tecnologica delle diapositive fotografiche per creare narrazioni luminose ad elevato effetto scenografico.

Da Reggio Calabria a Taranto, la buona prassi alla Settimana sociale dei Cattolici

Dalle proiezioni natalizie su chiese ed edifici di culto a quelle promozionali su centri commerciali passando per quelle artistiche su monumenti di pregio, piazze e strade. I riscontri positivi non sono tardati ad arrivare. Quasi da subito si è manifestata e consolidata la vocazione internazionale dell’azienda che ha portato i proiettori e i “gobos” di Reggio Calabria ad essere utilizzati in tutti i continenti e l’azienda ad essere contattata dai grandi operatori del settore di nicchia delle proiezioni artistiche ed architetturali che, a livello mondiale, non superano le cinque unità. Scrupolosità e professionalità, ma anche attenzione e cura per i lavoratori «stanno alla base della nostra politica aziendale».

Pur non essendo una realtà espressione del terzo settore, spiegano i soci, «crediamo alla responsabilità sociale e alla sostenibilità ambientale della nostra impresa. Non basta, infatti, produrre solo beni o erogare servizi. Un’azienda deve contribuire alla crescita della società in cui opera, prestando cura al benessere dei propri dipendenti e riducendo al minimo la propria impronta ecologica». Un rispetto sostanziale oltre che formale che ha portato l’azienda a farsi carico delle storie dei suoi dipendenti anche prima che il Covid19 facesse la sua comparsa. Ciò consentendo che le fondamenta reggessero bene all’onda di piena del Covid perché, «anche a livello professionale, “la casa era costruita sulla roccia” e i conti sono sempre stati tenuti in ordine».

Un atteggiamento di fondo che ha permesso in passato e permette oggi all’azienda di superare i molteplici limiti che caratterizzano il mercato sulla base di una solida reputazione internazionale riconosciuta da partners, concorrenti e istituti finanziari tra i quali “Banca Etica”. Questa cura per le persone e il contesto sociale e ambienta[1]le in cui vivono, l’ha portata ad incontrarsi con l’Ufficio diocesano di Pastorale per i problemi sociali e il lavoro impegnato da marzo 2021 a individuare con l’aiuto della Camera di commercio reggina “buone prassi imprenditoriali” da portare alla 49esima settimana sociale dei cattolici italiani.


PER APPROFONDIRE: Settimana sociale, il racconto dei delegati reggini


«Ci riconosciamo nei valori della dottrina sociale della Chiesa – affermano ancora i soci dell’azienda – e siamo stati lieti di condividere con l’arcivescovo Fortunato Morrone poco dopo il suo insediamento, la funzione sociale che caratterizza il nostro lavoro».

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