Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
Il diaconato “nella Chiesa ha questo compito e ministero specifico: mettersi a servizio e fare del servizio lo stile della Chiesa e di ogni credente”. Lo ha sottolineato ieri il vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, durante l’omelia, nella cattedrale di San Marco a Pordenone in occasione dell’ordinazione diaconale di due giovani del seminario diocesano: Riccardo Mior, di anni 25, originario di Tamai e prossimo al servizio presso la parrocchia di Fanna, e Marco Puiatti di 27 anni di Azzano Decimo in servizio presso la parrocchia di Spilimbergo. Nel suo intervento il vescovo ha ricordato come la centralità del discepolo è la persona di Gesù il quale, come il Vangelo di ieri suggeriva, chiede a ciascuno “chi sono io per te?”. La risposta, spiega mons. Pellegrini, “non cercatela nei libri o nelle dispense che avete studiato, né negli articoli appena usciti su Gesù, ma cercatela con delicatezza dentro di voi, nel profondo del vostro cuore, perché è una domanda che nasce dal cuore, somigliando alla domanda che si fanno due innamorati: chi sono io per te, quanto posto ho nella tua vita, quanto conto?”. Il vescovo ha poi invitato a frequentare le strade delle persone per incontrarle e camminare con loro ed ha ricordato che i due giovani, con l’ordinazione diaconale, si impegnano davanti alla Chiesa a vivere la castità nel celibato, che “è la libertà dal possesso in tutti gli ambiti della vita. Un amore che vuole possedere è sempre pericoloso perché imprigiona, soffoca e rende infelici”. E rivolgendosi ai giovani presenti mons. Pellegrini ha detto di non avere paura di “fare scelte che vanno controcorrente. Una vita celibe può rendere il cuore libero per amare ancora di più Dio e l’umanità, con lo stile di Gesù che si è donato fino in fondo per noi”. Fra un anno i due diaconi, che continueranno gli studi in Seminario e il tirocinio pastorale nelle parrocchie di Fanna e Spilimbergo, avranno la possibilità di chiedere di diventare sacerdoti.
Fonte: Agensir