Avvenire di Calabria

Diocesi: Padova, presentato il Bilancio sociale 2023 delle Cucine economiche popolari. Elargite 93.964 prestazioni

di Redazione Web

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93.964: tante sono state le prestazioni complessive delle Cucine economiche popolari di Padova nel 2023, per un valore sociale distribuito calcolato pari a 1.574.070 euro. Due dati che riassumono il Bilancio sociale della Fondazione Nervo Pasini – Cucine economiche popolari di Padova presentato oggi, giovedì 17 ottobre, all’interno dell’incontro “Costruire Comunità: il Bilancio sociale e il volontariato formativo d’impresa delle Cucine economiche popolari di Padova”.
Nel 2023 le prestazioni registrano un incremento del 26% rispetto all’anno precedente. A far la parte da leone è sicuramente il servizio mensa (81%) con 77.505 pasti distribuiti (una media di 300 pasti al giorno). Il secondo servizio più richiesto è quello della ricarica cellulare (6%) con 5.930 ricariche di batteria, subito dopo le docce (5%) per un totale di 4.645. A scendere ci sono poi il servizio sanitario (3%) con 2.601 prestazioni medico-infermieristiche; il segretariato sociale con 1.939 colloqui (pari al 2% delle prestazioni); il servizio guardaroba (2,4%) con 1.283 cambi d’abito e ancora 1.090 lavatrici (1%) e infine 282 coperte distribuite (0,3% delle prestazioni) e 252 lettere ricevute con il servizio fermoposta (0,3%). Completano il quadro i pranzi di solidarietà in collaborazione con una trentina di parrocchie della città, l’assistenza legale in collaborazione con Avvocato di Strada e la consulenza lavorativa in rete con altre realtà cittadine.
Sono stati 3.402 i beneficiari (+12% rispetto al 2022, con un 46% – 1.563 persone – che si sono rivolte alle Cep per la prima volta) – per la maggior parte (81%) uomini con una media di 43 anni di età (mentre le donne si attestano sui 50 anni) – che si sono rivolti alle Cucine lo scorso anno, di 87 diverse nazionalità. Se in testa per numero presenze si trovano persone provenienti da Marocco (19%) e Nigeria (13%), gli italiani rappresentano il 12% delle utenze e a seguire persone di origine moldava (9%) e tunisina (8%). La maggior parte delle persone (69,1%) che si reca alle Cep non ha un lavoro e solo un 15,1% ha una qualche forma di occupazione. Consistente la fetta di chi dichiara di non avere una dimora (39,8%), mentre la fascia di stranieri senza permesso di soggiorno rappresenta il 12,3%.
Ad assicurare i numerosi servizi ci sono: la comunità religiosa composta da 5 suore francescane elisabettine; i 200 volontari che si alternano tra servizio mensa (155), servizio sanitario (27), recupero alimentare (12) e servizio guardaroba (6); e 15 operatori dipendenti che si occupano del coordinamento dei diversi servizi.
Accanto ai servizi alla persona le Cep promuovono una serie di servizi educativi, tra i quali rientrano le attività con le scuole (Pcto con 76 studenti nel 2023); i tirocini universitari (12 studenti); i laboratori con le scuole primarie “Se apri non scarti” (6 classi elementari), le testimonianze nelle scuole superiori (35 classi); le proposte per i gruppi con l’esperienza di conoscenza delle Cucine “Vieni e vedi” (33 gruppi), la cena sospesa (15 gruppi); i percorsi di catechesi (22 gruppi); il volontariato formativo d’impresa (con 85 lavoratori dipendenti di diverso livello, di otto diverse società).
Il valore sociale distribuito nel 2023 è stato calcolato in 1.574.070 euro, mentre offerte e donazioni  sono state 499mila euro, comprensivi dei 240mila euro elargiti dalla diocesi di Padova, ente fondatore delle Cep) e i proventi per prestazioni e cessioni 250.609 euro, per un totale di 767.185 euro, a fronte di costi e oneri di gestione che nel 2023 sono stati pari a 812.979 euro.

Fonte: Agensir

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