Avvenire di Calabria

In riva allo Stretto si mettono insieme proposte e sfide legate all'IA

Donne e intelligenza artificiale, a Reggio Calabria il dibattito promosso da Cif e Fidapa

Dalla neurodiversità al contributo femminile nelle grandi aziende tecnologiche, il confronto ha visto la partecipazione di esperti del settore, mondo della Chiesa e rappresentanti istituzionali

di Redazione Web

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In occasione dell’80° anniversario del CIF, la professoressa Renata Melissari, presidente del CIF Comunale di Reggio Calabria, e la dottoressa Emira Dal Moro, presidente della FIDAPA sezione “Morgana” di Reggio Calabria, hanno organizzato un dibattito sul tema dell’intelligenza artificiale (IA) e delle sfide che essa pone alle donne nel campo lavorativo e sociale. L’evento, svoltosi il 13 dicembre 2024 presso la Sala “Monsignor Ferro” dell'arcidiocesi a Reggio Calabria, ha rappresentato un importante momento di riflessione e confronto su un argomento di grande attualità.

Donne e intelligenza artificiale, confronto a Reggio Calabria

Un dibattito su un tema di grande attualità: l'intelligenza artificiale, identificata con il termine “IA” o “AI”. Si è sviluppato, in particolare, attorno al tema legato alle attuali proposte e sfide per le donne in campo lavorativo e sociale.



I lavori sono iniziati con l’introduzione della professoressa Renata Melissari Poeta, Presidente del CIF Comunale di Reggio Calabria, alla quale è seguito l’intervento della vicepresidente della FIDAPA, Rosalba D’Agostino Timpano, sezione Morgana della città, che, portando i saluti della Presidente, dottoressa Emira Dal Moro, assente per motivi di salute, ha confermato l’interesse dell’intero club verso l’argomento.

Sono seguiti i saluti dell’assessore comunale, architetto Elisa Zoccali, che sono stati utili anche a comunicare ai presenti come l’assessorato, di cui lei ha la delega, abbia già iniziato ad adoperare le tecniche di AI su un progetto specifico pensato per un quartiere della città, in cui sono coinvolti anche studenti di una scuola secondaria, in un virtuoso rapporto di collaborazione tra le istituzioni e i giovani.

I temi approfonditi

Si è entrati quindi nel vivo della discussione, che ha sottolineato i tre aspetti dell’argomento: l’aspetto etico in generale, l’aspetto relativo all’impatto con la società e l’aspetto tecnico-descrittivo con riferimento alla storia, allo stato dell’arte e al futuro, il tutto con lo sguardo rivolto al mondo delle donne.


PER APPROFONDIRE: L’intelligenza artificiale a scuola conquista la Rai: gli studenti di “Aula G” raccontano la loro esperienza in TV


Sintetica e illuminante l’introduzione all’aspetto etico dell’utilizzo delle tecniche dell’IA, delineata da monsignor Pasquale Catanese, vicario generale della diocesi e rettore della chiesa di San Giuseppe al Corso, che ha ricordato ai presenti come qualunque tecnica nuova applicabile all’aumento del benessere generale debba essere guardata con speranza e fiducia, ma con la indispensabile cautela che ne accentui l’aspetto di servizio alla società per l’aiuto alle persone, che devono comunque rimanere al centro delle nostre attenzioni.

La prima relazione tecnica è stata svolta dal dottor Vincenzo Maria Romeo, psichiatra (Università di Palermo), sul tema L'IA e le neuroscienze: focus sulla donna. Il dottor Romeo ha inizialmente posto l’accento sulle differenze tra il cervello maschile e quello femminile, le cui peculiarità offrono una base per lo sviluppo di sistemi IA in grado di adattarsi meglio alle esigenze specifiche del genere femminile, contribuendo a una maggiore personalizzazione delle terapie e delle diagnosi. Successivamente ha trattato il tema delle “Paure e impatti psicologici dell'IA”, rischi che sottolineano l'importanza di un approccio regolamentato e responsabile per mitigare eventuali effetti negativi. Ha concluso comunque affermando che l'intersezione tra intelligenza artificiale e neuroscienze offre opportunità straordinarie, ma presenta anche sfide significative, specialmente in relazione al genere.

Il ruolo delle donne nell'IA è fondamentale non solo per garantire equità, ma anche per sviluppare soluzioni tecnologiche più inclusive e rappresentative. Per affrontare queste sfide, è essenziale un approccio integrato che consideri le dimensioni bio-psico-sociali e promuova una regolamentazione etica dell'IA. Solo attraverso una prospettiva olistica sarà possibile costruire un futuro tecnologico sostenibile e giusto per tutti.

Cos'è l'algoritmo?

La relazione dal titolo Cos’è Algoretico – l’IA, un mondo di donne di Michele Laurelli, professionista del settore e imprenditore, CEO di “Algoretico”, società che opera con IA, ha consentito ai presenti di capirne l’essenza e di immergersi in questa realtà che opera nel mondo da sempre, in modo latente, rispondendo a un bisogno umano di affiancare alla realtà il mondo della magia, che, per gli aspetti avanzati della realtà, ne è spesso indistinguibile. Ha descritto il cammino della realtà dal disco di Efeso alla progettazione di un software che simula l’apprendimento umano e ha consentito la creazione della linea parallela e indistinguibile dell’IA.

L’importanza del cervello femminile in IA e quindi il contributo femminile all’evolversi della società e della specie (le donne sono le custodi dell’epigenetica dell’uomo) è stato evidenziato da entrambi i conferenzieri tecnici: il dottor Romeo, che, sulla base statistica, ha rilevato che solo il 20% dei soggetti coinvolti è di sesso femminile, e Michele Laurelli, che, su base reale, ha confermato che quel minoritario 20% è in realtà tutto dirigenziale e anche ad alto livello.

Le donne "madrine" dell'IA

Tra le figure femminili spiccano: La cinese Fei-Fei Li, conosciuta come la "madrina dell'IA", una delle leader più influenti nel campo dell’intelligenza artificiale a livello mondiale.
L’albanese naturalizzata americana Mira Murati, Chief Technology Officer di OpenAI (Microsoft), che ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo di modelli di linguaggio avanzati come ChatGPT. L’italiana naturalizzata francese Daniela Amodei, co-fondatrice e presidente di Anthropic, un'azienda focalizzata sulla ricerca e sviluppo di intelligenza artificiale in modo sicuro e responsabile.

A rassicurare i presenti che l’IA è potente ma non ha la caratteristica principale che ancora nobilita l’intelligenza umana (ovvero il fatto che essa abbia sede in un supporto biologico basato sulla biochimica del carbonio) è stata la coordinatrice Eugenia D’Africa. L’IA, quindi, pur essendo un mezzo nobile, rimane comunque un utensile prezioso ma pur sempre tale, basato su un supporto hardware. La coordinatrice ha ricordato ai presenti il concetto espresso dal professore D’Africa, naturalista, che diceva che la bandiera del mondo è l’unione di tre bandiere: una bianca, simbolo della terra; una verde, rappresentante il mondo vegetale; e una rossa, simbolo degli emoglobinici (noi) che, con il nostro sangue rosso, gestiamo a nome di tutti questo bellissimo pianeta. L’intelligenza artificiale non deve essere temuta, ma utilizzata con cautela e consapevolezza.



Usando l’intelligenza avuta in dono, come tutto il resto dal responsabile creatore, ci muoviamo "a Sua immagine e somiglianza" e, per sicurezza e in risposta al desiderio di ricerca della verità, ci siamo costruiti l’IA. Non dobbiamo averne pauratemerla, purché, come ha ben detto padre Catanese, sia «guardata con speranza e fiducia, ma con la indispensabile cautela che ne accentui l’aspetto di servizio alla società per l’aiuto alle persone, che devono comunque rimanere al centro delle nostre attenzioni». La responsabilità dell’etica non è dell’IA, che è "ferraglia", ma nostra, degli emoglobinici. Purtroppo, a volte non ce ne ricordiamo abbastanza.

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