
Il gelato italiano conquista il mercato estero sempre di più
Nell’anno appena passato le vendite all’estero sono aumentate in quantità del 19% con un’impennata negli
Secondo elaborazioni del Centro Studi Divulga, vengono sprecati o persi oltre 1,7 miliardi di tonnellate di cibo all’anno
Ogni secondo che passa nel mondo l’equivalente di quasi 12mila pasti finisce nella spazzatura. Con un impatto pesante dal punto di vista economico e della sostenibilità ambientale. Oltre che da quello etico, considerato l’aumento delle persone affamate. Secondo le stime della Fao, il cibo perso e sprecato potrebbe, infatti, sfamare ogni anno 1,26 miliardi di persone.
A denunciarlo è la Coldiretti, sulla base di un’analisi su dati Unep diffusa in occasione della Giornata contro lo spreco alimentare, che ricorre oggi 5 febbraio. Secondo elaborazioni del Centro Studi Divulga, vengono sprecati o persi oltre 1,7 miliardi di tonnellate di cibo all’anno. Per un valore economico che sfiora i 4.500 miliardi di dollari a livello mondiale. Si tratta di circa un terzo dei 6 miliardi di tonnellate di cibo disponibile.
Nell’ultimo anno, si registra - spiega Coldiretti – una crescita dell’8% del costo economico dovuto agli sprechi. A fronte di un incremento del 6,6% dei volumi complessivi. L’agricoltura e l’industria alimentare hanno visto una riduzione delle perdite (-2,2%). Mentre si rileva una crescita negli sprechi domestici e nelle fasi a valle delle filiere (distribuzione e somministrazione) con un +13%. Ma a pesare sugli sprechi sono anche l’attuale modello della distribuzione delle risorse alimentari. E gli squilibri causati dal declino dei sistemi alimentari locali basati sull’agricoltura familiare, che necessitano di essere sostenuti e rilanciati.
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In molti Paesi, tali sistemi non riescono più a produrre e distribuire cibo sufficiente per nutrire una popolazione globale in crescita. Soddisfare le esigenze nutrizionali, garantire un accesso equo e operare in modo sostenibile.
Nell’anno appena passato le vendite all’estero sono aumentate in quantità del 19% con un’impennata negli
Leadership globale del cibo italiano dal punto di vista della qualità, della salubrità e della
Fondamentale una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura con il ritorno ad una moderata