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Da Crotone a Rossano, passando da Petilia Policastro a Ricadi. Anche in Calabria sono diverse le località dove oggi si celebra (qualcuno lo ha già fatto per la verità anche nel fine settimana), la Festa dell'Albero.
Compie 28 anni la storica campagna di Legambiente. Quest'anno saranno coinvolti oltre 16 mila studenti in 18 regioni italiane, tra cui la Calabria.
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Come ormai da tradizione, verranno messi a dimora tanti alberi in tutto lo Stivale con l'ambizione di contribuire agli obiettivi del progetto europeo "Life Terra" che ha aggregato attivisti, associazioni, scuole, amministrazioni e imprese.
Nel decennale della legge n.10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” dal Focus sul verde nelle città capoluogo di provincia estratto da Ecosistema Urbano, è emerso che il 76% dei Comuni non è provvisto del documento di pianificazione del verde urbano. Inoltre, il 44% non ha il Piano annuale, così come l’obbligo di un albero per ogni nuovo nato o adottato è un rebus.
In tempi di crisi climatica sono gli alleati più preziosi per il Pianeta, per noi e le nostre città, e non possiamo dimenticarlo. È per questo che in occasione della Giornata nazionale degli alberi, che si celebra il 21 novembre, Legambiente rinnova l’appuntamento con la storica campagna Festa dell’Albero che contribuisce agli obiettivi del progetto europeo Life Terra, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea e di cui Legambiente è unica referente in Italia.
La Giornata nazionale degli alberi compie dieci anni, è stata istituita con la legge numero 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che ha fissato alcuni obblighi per i Comuni italiani.
La legge, oltre ad istituire la Giornata degli Alberi il 21 novembre, prevede che tutti i Comuni al di sopra dei 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, piantino un nuovo albero per ogni bambino nato o adottato, producano una pianificazione e un regolamento del verde urbano e che ogni sindaco produca un bilancio del verde a fine mandato.
Dalle risposte emerse dai questionari inviati da “Ecosistema Urbano” di Legambiente alle città capoluogo di provincia, nel 2023, è emerso che la maggioranza delle amministrazioni si è dotata di un regolamento del verde urbano (più del 69%) mentre è praticamente assente la pianificazione del verde in città (76,85%).
La nota dolente è sicuramente l’obbligo di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato: la maggioranza dei Comuni non ha risposto a questa domanda. Sono emerse carenze anche in merito al Piano annuale di monitoraggio e gestione del verde urbano, fondamentale per verificare lo stato di salute degli alberi ed evitare il rischio crolli: più del 44% ha ammesso di esserne sprovvisto.
Stesso discorso per quanto riguarda il piano di adattamento al clima (più del 51% ne è sprovvisto) mentre va meglio sul fronte del censimento del verde (quasi l’80% ha a disposizione questo documento).
Sono diverse le specie che verranno piantate in luoghi simbolo delle nostre città: nelle aree a ridosso di zone ad alto insediamento urbano e industriale, in aree abbandonate e da riqualificare oppure in parchi e giardini delle scuole.
Ma dalle grandi piantagioni con decine di nuovi alberi nei perimetri delle aree urbane a quelle di dimensioni più piccole, tutti gli eventi avranno la medesima rilevanza perché celebrano l’importanza di mettere a dimora e prendersi cura degli alberi nei nelle nostre città.
Secondo le stime della FAO entro il 2050 nelle aree urbane vivrà la maggioranza della popolazione, circa il 70%, e quindi gli alberi in città saranno un prezioso alleato nell’adattamento al cambiamento climatico e nel contrasto all’inquinamento atmosferico, oltre che essere uno strumento per ridurre la perdita di biodiversità.
Gli alberi, inoltre, fanno bene al Pianeta e alla salute dell’uomo grazie alla loro funzione di depuratori di aria e da climatizzatori naturali grazie alla riduzione della formazione delle “isole di calore”.
Che gli alberi facciano bene al Pianeta e alla salute dell'uomo lo hanno ben capito i giovani della parrocchia di San Cristoforo a Reggio Calabria. Dal confronto, nel corso di un momento di convivialità, è nata l'idea oggi riconosciuta come buona prassi.
Una serata in pizzeria, don Davide e i ragazzi del coro. Si parla anche dei cambiamenti climatici. Il bisogno di fare qualcosa di concreto è forte... e arriva un'idea: con Treedom, piantare alberi nel Sud del mondo dando lavoro a chi non ce l'ha e producendo ossigeno. Poi lo sforzo di convincere "i grandi" a partecipare, investendo qualcosa. E il gioco è fatto: arriva la parrocchia a "emissioni zero"!
Tramite il sito internet Treedom, infatti, la comunità ha piantato degli alberi di cacao in Camerum, tali da compensare i 600 kg di Co2 prodotti ogni anno dalla parrocchia. In realtà hanno fatto ancora meglio: grazie a queste piante, compensano 1,27 tonnellate di Co2, più del doppio di quella che immettono nell’atmosfera. Non solo. La coltivazione del cacao crea possibilità lavorative per i camerunensi. Ogni albero è tracciato, può essere chiamato con un nome scelto dall’acquirente e viene seguito digitalmente nelle sue fasi di crescita.
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Un’idea originale nata dai ragazzi della parrocchia, molto sensibili al tema dell’ambiente. «Treedom ci ha dato un lume di speranza, la possibilità di fare la nostra parte e dare il nostro contributo», dichiara Marco, 16 anni, che canta nel coro parrocchiale. «Abbiamo calcolato quanto la nostra parrocchia consuma e ci siamo dati l’obiettivo di cercare di recuperare tutta questa anidride carbonica emessa».
La questione ambientale è un tema caro alla Chiesa. «Poniamo finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, "verde", romantica, spesso ridicolizzata per interessi economici. Ammettiamo finalmente che si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli», ha ribadito recentemente papa Francesco attraverso la nuova enciclica "Laudate Deum" che completa la già enciclica "green" Laudato Si' pubblicata otto anni fa.
Da qui l'invito: la crisi climatica «richiede un coinvolgimento di tutti». Tutta la società «dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta ad ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli».
La Giornata nazionale degli alberi diventa occasione per rinnovare l'invito ad un impegno comune. Lo hanno ribadito anche le diverse comunità parrocchiali che hanno organizzato un momento di riflessione coinvolgendo, in particolare, i più piccoli e le loro famiglie. In alcuni casi (nella parrocchia reggina di Masella), sono state donate anche delle piantine ai piccoli bambini del Catechismo per stimolare in loro la necessità di prendersi cura dell'ambiente e, quindi, della "casa comune".
Un albero è innanzitutto un inno alla vita, un «monumento vivente del creato», è il messaggio che si vuole far passare anche in occasione di giornate quale quella che si celebra oggi.
Ce lo ricorda, del resto, lo stesso papa Francesco: «Piantare un albero è, in primo luogo, un invito a continuare a lottare contro fenomeni come la deforestazione e la desertificazione», aveva detto il Santo Padre nel 2015 durante il suo viaggio apostolico in Kenya.
«Piantare un albero - aveva ancora detto in quella occasione - ci provoca a continuare ad avere fiducia, a sperare e soprattutto ad impegnarci concretamente per trasformare tutte le situazioni di ingiustizia e di degrado che oggi soffriamo».
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