Avvenire di Calabria

L'arcivescovo di Reggio Calabria interviene sulla paventata sospensione dei servizi della struttura

Hospice, Morosini: «Dignità non può essere subordinata ai budget»

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

L'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova esprime «profonda inquietudine» circa la possibile chiusura dell'Hospice "Via delle Stelle" paventata nelle ultime ore. «L'Hospice - spiega l'arcivescovo, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini - rappresenta una struttura, unica nel suo genere sul territorio, che accompagna, con umanità e professionalità, gli ospiti e i loro familiari nel passaggio più delicato: quello della vita terrena alla vita eterna. Spesso gli uomini e le donne del personale medico e sanitario dell'Hospice sono "angeli custodi" di chi ha l'opportunità di incontrarli». «Un'esperienza che - prosegue Morosini - non può sparire in virtù di vicende burocratiche, logiche politiche o fabbisogno di bilancio. La dignità di ogni uomo, infatti, non può e non deve essere oggetto di queste dispute». La Chiesa reggina, infatti, è da sempre accanto all'Hospice, è tra i soci della Fondazione ed ha un proprio rappresentante nel Cda. «Abbiamo letto nelle ultime ore anche le dichiarazioni del presidente della Fondazione, Vincenzo Trapani Lombardo - afferma Morosini - al quale va riconosciuto un lavoro attento ai valori evangelici nella gestione di questa struttura così importante. Al dottor Lombardo chiediamo di condurre l'Hospice in questa ennesima fase travagliata, al fine di salvaguardarne l'operatività e i livelli occupazionali». Infine, un ultimo appello, monsignor Morosini lo rivolge alla Commissione che gestisce l'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria: «Ciascuno, correttamente, è chiamato a fare le valutazioni secondo il proprio dovere deontologico, pertanto nessuno può biasimare l'operato dei commissari. Invito tutti alla prudenza e alla ragionevolezza, affinché la nostra città non venga ulteriormente umiliata e la dignità della persona umana non venga messa in subordine a logiche, che, pur giuste in sé, si ritorcono contro la persona nel momento più delicato della propria esistenza. Certamente l'auspicio è che attraverso l'incontro tra Fondazione e Asp si riesca a raggiungere un accordo a tutela del bene primario che è, appunto, la dignità dei cittadini reggini».

Articoli Correlati