Avvenire di Calabria

Non è solo un libro seppur antichissimo: Rossano custodisce un patrimonio sinonimo di futuro

Il «Codex Purpureus» risorsa per la Calabria

Redazione Web

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di Cecilia Perri - Come può un libro antico continuare, nel corso dei secoli, a identificare fortemente un territorio e a rappresentarne il principale punto di riferimento culturale, restando al passo coi tempi e la tecnologia? Custodire un’opera importante come il Codex, comporta un forte responsabilità, farlo in un piccolo museo collocato in un piccolo centro del sud, non è cosa semplice.

L’arcidiocesi di Rossano-Cariati è custode del Codex Purpureus Rossanensis, uno dei più preziosi vangeli greco miniati esistenti al mondo, da tempo immemorabile, probabilmente dal VIII o X secolo, quando giunse da un lontano scriptorium dell’oriente. Se però in passato il senso di tutela e protezione riservato al Codex è risultato fondamentale per la conservazione e salvaguardia del prezioso manoscritto, nel tempo sono state attivate importanti azioni capaci di promuoverne la conoscenza e la valorizzazione. Il forte senso di identità e di appartenenza, la consapevolezza del valore del bene e il desiderio profondo di renderlo fruibile e noto alla collettività, generando intorno ad esso sane realtà lavorative, sono i sentimenti che da diversi anni rappresentano il motore principale che ha spinto l’arcidiocesi a credere e investire sul prezioso manoscritto. Le azioni hanno portato ad importanti risultati, dalla digitalizzazione al restauro fino al prestigioso riconoscimento Unesco e alla creazione di un moderno percorso museale e una sua nuova gestione.

Il restauro eseguito dal Mibact tra il 2012 e il2015 ha permesso di mettere a fuoco i caratteri materiali dell’opera, restituendoinediti dati conoscitivi.

Contestualmente l’Arcidiocesi ha continuato, con perseveranza, la lunga e impegnativa pratica avviata già dal 2007, che ha portato, il 9 ottobre 2015, al prestigioso riconoscimento del Codex Purpureus come Bene Patri-monio dell’Umanità da parte dell’UNESCO nella categoria “Memory of the World”, riservata ai beni documentari. Grazie ad lavoro sinergico con il Mibact si è sviluppato, inoltre, un importante progetto di riallestimento del Museo Diocesano, inaugurato nel 2016 e ripensato per accogliere l’antico testo in una struttura moderna e comunicativa, arricchita da innovativi strumenti multimediali. Da qui, per volere dell’arcivescovo Giuseppe Satriano, è nata anche una nuova gestione affidata all’ Associazione “Insieme per Camminare”, composta da diverse professionalità accomunate dal profondo legame per il proprio territorio e dalla volontà di rendere il museo un luogo attivo, vivo e in costantedialogo con la comunità.

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