Avvenire di Calabria

Ad accogliere gli studenti è stata Maria Pia Mazzitelli, direttore del suddetto archivio, che ha guidato la classe in questa visita altamente formativa

Il Seminario reggino in visita all’Archivio diocesano

Gli studenti del corso di Storia della Chiesa contemporanea tenuto dal docente padre Pasquale Triulcio hanno partecipato all'iniziativa in Curia

di Pietro Casciano *

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Il Seminario reggino in visita all'Archivio diocesano. Gli studenti dell’Istituto Teologico “Pio XI”, tra cui anche i seminaristi, che frequentano il corso di Storia della Chiesa contemporanea tenuto dal docente padre Pasquale Triulcio, nella mattina di lunedì 22 novembre si sono recati in visita presso l’Archivio storico della diocesi reggina-bovese. In loco, ad accogliere gli studenti è stata Maria Pia Mazzitelli, direttore del suddetto archivio, che ha guidato la classe in questa visita altamente formativa.

Il Seminario reggino in visita all'Archivio diocesano

In primis Mazzitelli ha illustrato il grande patrimonio documentario custodito all’interno dei locali curiali dove l’archivio ha sede. Nella sala consultazione è stato illustrato il fondo diplomatico dell’archivio, contenente documenti di vario genere come bolle pontificie, bolle regie, bolle vescovili, lettere apostoliche, formule di giuramento e atti notarili delle due diocesi unificate nel 1986. Basti pensare che il documento più antico del fondo diplomatico reggino-bovese risale al 1495. La visita è stata molto esperienziale poiché non si è limitata semplicemente ad un’esposizione contenutistica del grande patrimonio custodito, ma ha coinvolto attivamente i giovani studenti che hanno potuto apprendere i criteri di consultazione per finalità di studio e ricerca imparando le catalogazioni archivistiche fondamentali.


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È stata sottolineata l’importanza delle parrocchie e della loro collaborazione con la realtà visitata mediante la digitalizzazione dei registri parrocchiali: questa è un vantaggio per le comunità locali, che non rischieranno di perdere per intemperie o altre vicissitudini i documenti, e anche per chi, con finalità di studio, si approccia alla consultazione archivistica potendo accedere ad un campo di ricerca molto più vasto. In quest’occasione gli stessi studenti hanno potuto effettuare ricerche sulle proprie comunità parrocchiali di origine o su argomenti a loro cari.

Oltre alla collaborazione con le parrocchie, l’archivio è all’avanguardia in quanto il processo di digitalizzazione non si limita solo ai registri parrocchiali, ma si estende alla quasi totalità dei documenti conservati in archivio. Ciò accelera la consultazione, poiché chiunque, accedendo al sito dell’archivio e ai portali ad esso collegati, può compiere una prima ricerca e avere riscontro riguardo le informazioni desiderate. In questa giornata abbiamo potuto constatare, anche, la generosità di alcuni laici, particolarmente di alcuni membri del Meic, che pur non essendo dipendenti dell’archivio, donano il loro tempo per aiutare e velocizzare i processi di sistematizzazione dei vari documenti: è il caso del Fondo Maria Mariotti, contenente anche una fitta rete epistolare che la poliedrica professoressa reggina intrattenne con figure importanti e autorevoli a lei contemporanee come vescovi, politici o studiosi, in fase di riordino grazie al tempo donato gratuitamente da chi ha conosciuto e apprezzato questa grande donna dotta.


PER APPROFONDIRE: L’archivio diocesano e Calabria formazione ricevono il premio Bronzi di Riace


Mazzitelli, in conclusione, non ha potuto non omaggiare il lavoro pluriennale di due compianti sacerdoti molto cari alla diocesi calabra e ai quali l’archivio deve molto: don Rocco Bevacqua, che durante l’episcopato di monsignor Giovanni Ferro raccolse varie unità archivistiche sistematizzandole, e don Nicola Ferrante che dal 1980 al 2010 ha diretto l’Archivio diocesano.

La classe non può esimersi da un ringraziamento alla Mazzitelli poiché l’amore per il suo lavoro e la professionalità con cui lo svolge sono un dono per l’arcidiocesi e per l’intera città. L’esortazione che a conclusione di questo resoconto la classe offre è quella di vedere l’archivio non come un deposito di libri vecchi e inutili, ma come un luogo meraviglioso dove si può attingere alla storia viva e narrante di chi ci ha preceduto. Così il passato incontra il presente e anche noi potremo lasciare una traccia del nostro operato ai posteri, raccontando la nostra storia, una storia viva che abbiamo ereditato dai nostri predecessori e che, con un passaggio di testimone, consegneremo alle future generazioni.


* Seminarista del “Pio XI”- Reggio Calabria

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