Avvenire di Calabria

Reggio Calabria ha ospitato sul tema l'Assemblea pubblica Piccola Industria di Unindustria Calabria

Le imprese in Calabria puntano su innovazione e fondi europei

Dal Pnrr, ai fondi strutturali, fino all'innovazione le opportunità da cogliere nel breve termine

di Redazione Web

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Fondi strutturali al centro dell’Assemblea Pubblica Piccola Industria di Unindustria Calabria, che si è svolta nei giorni scorsi, presso la sede reggina di Confidustria.


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Ad aprire l’incontro sui fondi strutturali e le opportunità ad esse legate, l’intervento del vicepresidente di Confindustria Reggio, Giuseppe Febert: «le imprese devono​ avere contezza ​ dei fondi da utilizzare e la politica deve essere adeguata alle sfide, supportando qualsiasi iniziativa che possa dare stimolo al​ territorio».

Fondi strutturali e imprese in Calabria: il Pnrr, un'opportunità

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, presente all’assemblea, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di una programmazione​ unitaria, che tenga insieme tutte le misure, mai così cospicue. «POR Calabria e PNRR rappresentano un'opportunità unica nella storia recente del nostro paese, non possiamo permetterci, quindi, di non coglierle, - ha ribadito Ferrara - però mentre sul POR Calabria, ci troviamo nell'imminenza della nuova stagione e dobbiamo avere le idee chiare, le criticità riguardano il PNRR, perché probabilmente, quando è stato immaginato, ancorché non concertato né con le imprese né col territorio, non è stato calibrato sulle reali capacità amministrative degli apparati burocratici, che dovevano sostanzialmente riuscire ad utilizzarlo. Servono bandi mirati nelle varie aree strategiche e tecnologicamente evolute, nel segno della sostenibilità, dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione, con l'obiettivo di stimolare nuovi investimenti per un circuito più virtuoso».

La richiesta della Piccola Industria: «Necessaria una programmazione»

Il Presidente di Piccola Industria Unindustria Calabria Daniele Diano, che ha ufficialmente aperto i lavori, ha parlato di programmazione: «L’importanza dei fondi strutturali europei è notevole, per cui se noi oggi non riusciamo a programmare bene ed in fretta, non avremo mai più una mole di risorse simile da poter investire. Complessivamente tra fondi europei e cofinanziamento nazionale, in Italia avremo circa 70 miliardi di euro da investire nelle nostre imprese, ma sarà necessario farlo in maniera coerente, chiara e, soprattutto, in modo tale che questi fondi riescano a fornire alle imprese la possibilità di creare occupazione, di svilupparsi e di produrre benessere sui territori europei. È l'ultima occasione – ha concluso Diano - perché con l'allargamento dell'Unione Europea, non riusciremo più ad avere una mole di fondi simile, da poter investire nelle nostre imprese».

Infrastrutture e innovazione tecnologica le altre priorità

Rosario Varì, assessore alle Attività Produttive, in collegamento video, ha richiamato le sfide dell’innovazione e delle infrastrutture; il Ponte sullo Stretto ed il porto di Gioia Tauro, lanciando un seme di speranza in questo annuncio: «C’è un interesse ad investire da parte di gruppi imprenditoriali in competenze e risorse soprattutto nel campo dell’innovazione tecnologica».

Il presidente di Unioncamere Calabria, Ninni Tramontana, ha, invece, indicato i punti chiave del programma regionale Calabria fesr fse 2021-2027: «rafforzamento del sistema infrastrutturale e​ qualificazione del sistema imprenditoriale; resilienza e transizione ecologica nelle scelte strategiche da effettuare; investimento nel turismo e ​ valorizzazione del patrimonio enogastronomico e culturale. Tutto questo - ha proseguito Tramontana -, in un contesto in cui il sistema camerale calabrese, oltre che sul fronte della progettualità, si pone quale soggetto attuatore di alcune linee di finanziamento regionale».​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, i 160 anni della Camera di Commercio


Ha puntato sulla qualificazione dei cervelli e delle intelligenze, anche come scambio tra i paesi, Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria Confindustria, che ha​ concluso i lavori. “Bruxelles significa più Italia e più lavoro; ed allora, serve dedicare tempo, ​ risorse umane ed economiche ​ per creare occupazione e industria; d’altra parte, è questo l’unico modo, ​ per distribuire ricchezza e benessere; il modo migliore – ha aggiunto - di essere nazione».

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