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Il giornalista e vaticanista del TG1 Rai Ignazio Ingrao è stato protagonista a Reggio Calabria del secondo incontro dei Caffè letterari del Rhegium Julii, presentando il suo libro edito da Edizioni San Paolo: "Cinque domande che agitano la Chiesa".
Tra gli ospiti della 44ª edizione dei Caffè letterari del Rhegium Julii, tenutasi presso il Circolo del Tennis “Rocco Polimeni” di Reggio Calabria, anche Ignazio Ingrao, noto vaticanista del TG1 Rai.
In occasione della presentazione del suo libro Cinque domande che agitano la Chiesa, edito da Edizioni San Paolo, Ingrao ha animato il secondo incontro del ciclo con una riflessione lucida e profonda sulle sfide che la Chiesa si trova ad affrontare oggi.

Il libro, uscito oltre un anno fa, si conferma sorprendentemente attuale nel tempo che si è aperto con la scomparsa di Papa Francesco e l’elezione di Papa Leone XIV. Le domande che lo attraversano – su giovani, gender, ruolo delle donne, sinodalità, evangelizzazione – vanno oltre la cronaca e toccano il cuore della vita ecclesiale e non solo. A Ignazio Ingrao abbiamo rivolto alcune domande per approfondire queste tematiche anche alla luce del nuovo pontificato.
Papa Francesco ha aperto tanti cantieri, ha iniziato diversi processi che riguardano proprio anche le questioni che interagiscono con il mondo e la società di oggi, a cominciare dalle tematiche legate alla vita e al fine vita, al ruolo delle donne, alla difesa dell’ambiente, ma anche alla riforma della Chiesa, in una chiave missionaria capace di proiettarsi verso le periferie del mondo. Papa Leone raccoglie questo testimone: è chiamato a portare a compimento questi processi, questi cambiamenti, con l’impegno di conservare l’armonia della Chiesa e l’unità che tiene insieme la comunità ecclesiale.
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Poi ci sono i processi di partecipazione, il Sinodo. Papa Leone ha già annunciato che il Sinodo proseguirà, così come i tavoli di discussione e di confronto sinodali. Ma tutto questo dovrà essere interpretato alla luce del modo in cui lui leggerà le sfide del nostro tempo. Mi sembra molto attento al tema della pace, che era già fortemente a cuore a Papa Francesco, così come al tema dell’ambiente. E poi vedremo, via via, anche come il suo magistero si esprimerà.
Papa Leone ha avuto una lunga sessione di lavoro e di confronto proprio con il Consiglio del Sinodo nelle scorse settimane: ha partecipato a una loro riunione, ha confermato i tavoli, anzi ha integrato il confronto sinodale con altri due tavoli e gruppi di lavoro, che sappiamo proseguiranno ancora per i prossimi tre anni a livello di Chiesa universale. Ha quindi mostrato di voler proseguire su quella strada.

Naturalmente, poi, bisognerà vedere anche quello che emergerà dall’ascolto delle Chiese locali. Direi che una parola chiave, utile anche per comprendere la figura di Papa Leone, è proprio “ascolto”: è una persona molto attenta ad ascoltare. Questo lo dicono anche tutti coloro che lo hanno conosciuto nella sua esperienza di governo come priore generale degli agostiniani. Credo che lui utilizzerà proprio questa cifra nel confronto sinodale e nei processi di partecipazione dell’intera Chiesa, di tutto il popolo di Dio, alle decisioni ecclesiali.
Questo è un passaggio molto interessante, perché – proprio come Leone XIII, che seppe affrontare la sfida della prima rivoluzione industriale offrendo una risposta profetica attraverso il Magistero sociale della Chiesa – oggi Papa Leone XIV riconosce nell’intelligenza artificiale una sfida altrettanto decisiva, soprattutto per il mondo del lavoro. Per questo invita la Chiesa, e tutti i credenti, a riflettere in profondità su questa trasformazione, a partire da una lettura etica: capire come l’intelligenza artificiale possa essere messa al servizio della persona, valorizzandone le potenzialità e, al tempo stesso, individuando e contenendo i rischi che inevitabilmente comporta.

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