Avvenire di Calabria

Dal 15 al 17 novembre, a Roma si terrà lo storico importante appuntamento

Assemblea sinodale, la Chiesa reggina sarà presente

A guidare la delegazione dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova, l’arcivescovo Fortunato Morrone

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Dal 15 al 17 novembre, a Roma, si terrà la prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, un evento chiave del Cammino sinodale nazionale che vedrà la partecipazione di numerosi delegati, tra cui una rappresentanza della diocesi di Reggio Calabria-Bova.

Assemblea sinodale a Roma, c'è anche la Chiesa reggina

Nella Basilica di San Paolo fuori le mura si ritroveranno oltre mille delegati e vescovi per confrontarsi sui lineamenti, il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche.



Secondo quanto stabilito dal regolamento partecipano all’Assemblea i vescovi, i referenti diocesani, i componenti del Comitato del Cammino sinodale, i direttori degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale della Cei, alcuni esperti e invitati. La delegazione della Diocesi di Reggio Calabria – Bova è composta dall’arcivescovo Fortunato Morrone, monsignor Pietro Sergi, Eugenia Santoro (parrocchia Santissimo Salvatore) e Gaetano Versace (parrocchia Santa Maria i XII Apostoli di Bagnara).

Il percorso verso lo Strumento di lavoro

La Prima Assemblea sinodale è chiamata a lavorare sui Lineamenti per poi giungere allo Strumento di lavoro, in vista della Seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma, dal 31 marzo al 4 aprile 2025. I Lineamenti si aprono con una lunga premessa che ripercorre le fasi “narrativa” e “sapienziale”, presentando i primi frutti della “fase profetica”, alla luce della visione ecclesiologica del Concilio Vaticano e della ricezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, “Sui passi di Paolo, al passo di Gesù”: ecco il programma della Scuola Biblica Paolina


I capitoli si articolano attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità. Il documento traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti. In quest’orizzonte, si è delineata la necessità di operare sul terreno della cultura e dei linguaggi, nell’ambito dell’iniziazione cristiana e della formazione, sul versante della corresponsabilità e della trasparenza.

Il programma dell'Assemblea sinodale

L’Assemblea si aprirà venerdì 15 novembre con gli interventi del cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, e di Erica Tossani, della Presidenza del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. La relazione principale è affidata a monsignor Erio Castellucci, Presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale.

Sarà invece Pierpaolo Triani, della Presidenza del Comitato, a presentare le modalità di lavoro. La giornata di sabato 16 sarà dedicata al confronto nei tavoli sinodali. Alle 15 è prevista la Lectio sull’icona biblica a cura di don Dionisio Candido, Responsabile dell’Apostolato Biblico della Cei, mentre alle 18.30 è in programma la Celebrazione dei Vespri e la Preghiera per le vittime di abusi.

Chiusura dell'incontro, sintesi e Celebrazione eucaristica

Domenica 17, dopo la presentazione dei lavori dei tavoli sinodali, il cardinale Zuppi e monsignor Castellucci concluderanno l’incontro, affidando quanto emerso alle Diocesi. Alle 12.30 si terrà la Celebrazione eucaristica.



«Il tema del Cammino sinodale – spiega monsignor Castellucci in uno dei video che accompagnano la preparazione dell’Assemblea - è l’orizzonte missionario nello stile della prossimità. Abbiamo vissuto tre anni di lavoro nelle Diocesi attorno alla parola “missione”: non si tratta di ritoccare meccanismi interni, di rivedere spazi e tempi, ma di rispondere a ciò che ci viene chiesto dalla società. Siamo in una società pluralista, in un tempo particolare, usciti dalla pandemia che lascia ancora degli strascichi, in un momento in cui le persone perdono la speranza. Noi cristiani dobbiamo rispondere a chi ci domanda ragione dalla speranza che è in noi».

Articoli Correlati