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Prosegue la Peregrinatio della statua processionale della Madonna della Montagna fuori dalla diocesi di Locri-Gerace. Un evento previsto nell’ambito dell’Anno Mariano aperto il 2 settembre 2022, a Polsi, dal vescovo Francesco Oliva.
L’effigie sta facendo tappa nelle parrocchie delle diocesi di Reggio Calabria - Bova ed Oppido - Palmi. Ritornerà al Santuario di Polsi il 31 maggio. Nei giorni scorsi, ha varcato anche lo Stretto, sostando per la prima volta a Ganzirri, nella chiesa di San Nicola. Prima di ripartire, il primo aprile, l’arcivescovo ausiliare di Messina, monsignor Cesare Di Pietro, ha presieduto una Santa Messa.
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La statua della Madonna della Montagna ha ripreso, dunque, la sua Peregrinatio sulla sponda calabrese. Ed oggi, martedì 11 aprile, l'effigie farà il suo ingresso nella diocesi di Oppido - Palmi, sostanto - come prima tappa - presso la parrocchia Sant'Ippolito Martire di Gioia Tauro. L'arrivo è previsto alle 17.30
Da Gioia Tauro la sacra effige peregrinerà da paese in paese fino al 19 maggio, giorno in cui giungerà a Bagnara dove sarà incoronata il 31 maggio. «La visita della Madonna nella città di Gioia Tauro, invita a vivere questi giorni come grazia, con gioia, nella preghiera e riflessione. Ci chiede attraverso di lei un atto di coraggio a lasciarci a Lei che ci conduce sulla via del cambiamento a migliorarci sempre di più», si legge in una nota del parroco, don Antonio Scorso e della procuratrice Francesca Moricca della Carovana di San Pietro di Caridà.
Durante la sosta a Gioia Tauro, domani 12 aprile alle 11.30, l'Istituto comprensivo 1 "Francesco Pentimalli" presenterà un momento di lode: "A te Maria di Polsi", fede, storia e cultura.
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La manifestazione coinvolgerà gli alunni, assumendo in una realtà complessa, nonché ricca di potenzialità, come Gioia Tauro, un significato non solo religioso, ma anche pedagogico e culturale. Continua la nota: «Maria, difatti, si lascia scoprire dai più giovani come Madre e come donna liberatrice, che non intende vedere innanzitutto i più piccoli nell’oppressione, mentre lascia cogliere un dinamismo che non si ferma al piano devozionale, ma passa alla funzione trasformatrice, come base e fonte di un rinnovato e speranzoso impegno etico e sociale, capace di valorizzare i talenti a favore della vita e contro ogni forma di violenza, inclusa quella che proviene dalla criminalità organizzata».
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