Avvenire di Calabria

L'università cittadina rimodula la didattica durante l’emergenza sanitaria. Un’offerta formativa «orientata al mercato non autoreferenziale»

La priorità di Ferrara: «Puntare sul lavoro»

Tatiana Muraca

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In tempi di pandemia, vogliamo approfondire l’approccio del mondo accademico reggino con le nuove regole e disposizioni governative. Questa settimana, lo facciamo con il professore Massimiliano Ferrara, direttore del dipartimento DiGiES dell’università Mediterranea di Reggio Calabria.

Il Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane dell’Università Mediterranea è da sempre un punto di riferimento importante per i giovani, reggini e non. Ci parli dell’offerta formativa 2020/2021, quali sono le novità?
Il DiGiES è stato valutato tra i primi dieci dipartimenti italiani dal Ministero dell’Università. L’offerta formativa accanto ai Corsi di Studio storici quali Giurisprudenza ed Economia da qualche hanno ha aperto alle Scienze umane con l’avvio del Corso in Scienze della Formazione primaria, teso alla formazione dei futuri insegnanti nella scuola primaria e per l’infanzia e da quest’anno, il Corso di Studio “strategico” in Scienze dell’Educazione e della Formazione, mirato alla creazione di un bacino di Educatori Sociali, figura professionale questa che il Sole 24Ore individua tra le 10 Professioni più richieste nella Società Post-Covid e per i prossimi 15 anni. Una didattica, quindi, orientata al mercato e non autoreferenziale.
Come si sta riorganizzando la vita accademica del dipartimento ai tempi del Covid-19?
Come Direttore, di concerto con gli altri Colleghi a capo dei Dipartimenti della Mediterranea, sotto la guida del Rettore Zimbone, abbiamo organizzato le attività necessarie per una riapertura in sicurezza. Sono state emanate delle Linee guida sulla scorta delle disposizioni governative via via succedutesi, al fine di consentire agli Studenti, ai Docenti e al Personale PTA di poter vivere l’Università in condizioni, si lontane dalla normalità che conoscevamo fino ad 8 mesi fa, ma pur sempre “in presenza”. Come DIGIES abbiamo attrezzato 8 aule per erogare una didattica in streaming.
Quest’anno si attesta un aumento delle immatricolazioni alla Mediterranea. Vale anche per il Digies?
Il Digies è in linea con i dati degli ultimi anni. Pur tuttavia dobbiamo rinnovare profondamente il Corso di Studio in Giurisprudenza attualmente in piena fase di maturità, mutuando un’espressione propria dell’ambito manageriale del ciclo di vita di un prodotto, in questo caso, didattico-formativo. Lo sforzo di rinnovamento richiederà a Tutti ma in primis ai Colleghi giuristi, un’esercizio culturale di presa di coscienza che il mondo cambia e per questo chiede a gran voce profonde trasformazioni. Gli Studenti pretendono un offerta competitiva e in linea con le esigenze del mercato del lavoro.
Quali sono gli sbocchi occupazionali offerti dal Digies?
Accanto alle figure in ambito "scienze umane" e i tradizionali sbocchi dei laureati in Giurisprudenza, rimane l’Area di Economia che per il nostro Dipartimento, presenta delle peculiarità: il Corso triennale in Scienze economiche mira alla formazione dell’economista junior e nel percorso magistrale, della figura dell’economista senior con una curvatura nel Project management, in quanto i laureati magistrali in Economics (il corso è erogato anche in inglese) acquisiscono la certificazione professionale di Project Manager BASE rilasciato dall’Istituto italiano di Project Management (ISIPM). Le ultime statistiche parlano di una occupabilità dei nostri laureati del 75%, ad un anno dal conseguimento del titolo.
Parliamo della Città. Cosa potrebbe fare di più il mondo accademico reggino per risollevare le sorti della nostra Reggio?
E, viceversa, cosa potrebbe fare di più la Città per sostenere l’Università?
“Parlarsi”, molto semplicemente. E a queste latitudini le cose più semplici e lineari sono le più difficili e complicate. La nostra Società si scontra con due freni allo sviluppo che si manifestano come “tendenze”: la tendenza alle azioni solitarie; la tendenza a coalizzarsi contro l’eccellenza invece che sostenerla. “Abbattere” invece che “Volare insieme”. Anni fa ricordo un passaggio del film “Così parlò Bellavista” tratto dal omonimo libro dello stesso Regista, il compianto Luciano De Crescenzo, in cui si afferma: “….siamo angeli con una sola ala; per volare dobbiamo abbracciarci”.

Il Professore Massimiliano Ferrara, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane (Di.Gi.ES), Research Affiliate presso l’Università Bocconi e Delegato per l’Italia presso l’European Mathematical Society, è alla guida di un team di ricerca internazionale sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e avente come mission l’elaborazione di modelli matematici predittivi circa la diffusione del COVID-19 nei diversi Continenti. La ricerca, ad oggi, attraverso la realizzazione di tre modelli matematici ha individuato, sulla scorta di dati offerti dalla stessa OMS, 34 ceppi diversificati del Virus. Due focus su tutti hanno acceso i riflettori internazionali sul Progetto: il caso Pakistan e quello iraniano per i quali i modelli hanno fornito un concreto aiuto alla gestione della crisi in quei contesti territoriali. Altri componenti italiani del gruppo di ricerca, sono il Professore Bruno Antonio Pansera afferente al Di.Gi.ES e Ricercatore di Matematica per l’Economia presso l’Ateneo reggino e alcuni Studenti del Dottorato di Ricerca di cui il Prof. Ferrara è Tutor scientifico. I risultati scientifici - alcuni già in fase di stampa - troveranno collocazione editoriale in riviste ad alto impatto scientifico internazionale. Il gruppo di ricerca consta di 15 ricercatori provenienti dall’Italia, Iran, Malaysia, Pakistan, Turchia, Canada. Tra le Università partner del progetto ricordiamo la National University of Malaysia, la Bahcesehir University (Turchia).

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