
A Bagnara Calabra un confronto per una nuova idea di turismo
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Spopola in streaming ed è stato un grande successo editoriale in libreria, i Leoni di Sicilia parla della storia della famiglia Florio: partita da Bagnara Calabra è stata una delle più importante "dinastie" siciliane tra l'Ottocento e il Novecento.
Per un totale di 8 episodi sono disponibili su Disney +, I Leoni di Sicilia è una serie televisiva italiana diretta da Paolo Genovese. È tratta dal romanzo omonimo di Stefania Auci, che racconta la storia della famiglia Florio, una delle più potenti e famose della Sicilia, dal XVIII secolo fino all’Unità d’Italia. La serie è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.
Il cast include attori come Miriam Leone (Giulia Florio), Michele Riondino (Vincenzo Florio), Donatella Finocchiaro, Eduardo Scarpetta, Vinicio Marchioni ed Ester Pantano.
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La famiglia Florio è partita da Bagnara Calabra, un piccolo paesino della Calabria, alla volta della Sicilia, dopo il devastante terremoto che colpì la loro terra nel 1783. Stabilitosi a Palermo, Paolo Florio, padre del futuro senatore Vincenzo, aprì un negozio di spezie e chinino, che serviva per curare la malaria.
L’attività diede presto i suoi frutti e, generazione dopo generazione, la famiglia divenne una delle più ricche e potenti d’Italia soprattutto grazie ad Ignazio Florio, che aveva compreso la necessità di espandere gli ambiti di interesse oltre la semplice drogheria. La famiglia arrivò a disporre di una flotta di novantanove navi e aveva un impero aziendale che spaziava dalla chimica al vino, dal turismo all’industria del tonno.
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Comincia in Calabria la storia della più famosa famiglia siciliana tra Otto e Novecento, quando il volto dell'Europa e del mondo cambia, e un vento nuovo soffia persino sull'Isola triangolare così caparbia e restìa al cambiamento, coi suoi gattopardi e i suoi tesori tarlati e i suoi patrimoni estinti.
Quel vento, nel romanzo della Auci, sa di spezie e di vino, agita il pizzo e la seta, diffonde la polvere del cortice e l'odore acre dello zolfo, gonfia le vele delle navi cariche di merci, spinge dappertutto il progetto, la visione d'un piccolissimo commerciante “bagnaroto” che sogna il sogno più ardito di tutti: prendersi quella città, Palermo, serva e padrona, irriducibile principessa pezzente, preda di tutti eppure imprendibile.
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