
Patrimonio culturale, nuove scoperte archeologiche a Cosenza
Si tratta di sei tombe di epoca romana ritrovate per caso a Cosenza nei giorni scorsi. A dare notizia delle nuove scoperte archeologiche in Calabria è l’Agenzia Ansa.
L’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, nell’ambito del lavoro di chiarificazione, trasparenza, ascolto e discernimento, ha avuto modo di verificare personalmente tutto il materiale relativo alla vicenda sulla presunta accusa di induzione all’aborto da parte di un sacerdote della nostra diocesi, che vedeva coinvolto anche l’Arcivescovo emerito, e di ascoltare direttamente la testimonianza delle persone interessate.
In seguito a questa prima concreta verifica e dopo aver incontrato “Francesca”, monsignor Nolè rende noto che in nessun modo è coinvolto l’Arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari, e che è assolutamente estraneo alla vicenda dell’aborto e alle accuse a lui rivolte. La stessa ragazza coinvolta ha consegnato a monsignor Nunnari una lettera nella quale lo dichiara estraneo ai fatti e afferma di averlo incontrato solo “dopo l’aborto”.
Come Pastore della Chiesa cosentino-bisignanese monsignor Nolè rinnova il suo ‘grazie’ a tutti coloro che hanno pregato e continuano a pregare per la Diocesi e il suo Pastore e rinnova la Sua fiducia a monsignor Nunnari, così come rinnova l’invito ad una comunicazione rispettosa della verità, delle persone, del lavoro silenzioso di tanti sacerdoti, religiosi e laici che operano su tanti fronti della carità, della pastorale e dell’evangelizzazione, e della stessa Chiesa locale.
Si tratta di sei tombe di epoca romana ritrovate per caso a Cosenza nei giorni scorsi. A dare notizia delle nuove scoperte archeologiche in Calabria è l’Agenzia Ansa.
Nei giorni scorsi il ricovero a Roma per accertamenti. L’intera comunità diocesana stretta nella preghiera attorno alla propria guida e pastore che oggi celebra il 49esimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
Un’operazione è stata condotta all’alba a Cosenza. Eseguite oltre duecento ordinanze cautelari emesse dal Gip distrettuale del capoluogo su richiesta della Dda, diretta da Nicola Gratteri.
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