
Interventi socio sanitari integrati, intesa tra Comune e Asp di Reggio Calabria
L’intesa con l’Asp. L’assessore al welfare Delfino: «Con al Di Furia tradotto un pezzo di visione del welfare che deve prendere sempre più forma nel nostro territorio».
La discesa della Patrona di Reggio Calabria verso la Basilica Cattedrale è stata accompagnata anche dalle Istituzioni civili e politiche del territorio. Il primo a incrociare il proprio cammino con quello dei portatori che, nonostante la pioggia battente sulla Città dello Stretto hanno sorretto sulle proprie spalle la Venerata Effigie, è stato il Presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto durante la tradizionale sosta dinnanzi a Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria.
«Un momento straordinario per la città di Reggio con la sua Patrona: in questo momento - ha detto Irto - di fortissima unione occorre dare un pensiero a chi soffre per l'assenza di un posto di lavoro o per motivi di salute».
«Alla Madre Santissima chiediamo di illuminare il cammino di fronte a noi - ha detto il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà - e di segnalarci le asperità del terreno che con certezza incontreremo, affinchè ognuno di noi, e tutti insieme, possiamo superare le difficoltà che abbiamo davanti e raggiungere gli obiettivi che insieme stiamo costruendo».
Da sempre impegnato in prima persona sul fronte dell'accoglienza è il Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, che con devozione segue la processione della Madonna della Consolazione: «Oggi il simbolo identitario per antonomasia dei cittadini reggini - ha sottolineato Di Bari - intende proprio spronare tutti a fare memoria di una storia ancorché esaltante per un cambio di passo capace di farsi carico dei lontani e degli esclusi».
L’intesa con l’Asp. L’assessore al welfare Delfino: «Con al Di Furia tradotto un pezzo di visione del welfare che deve prendere sempre più forma nel nostro territorio».
In attesa della stabilizzazione, saranno prorogati di un ulteriore anno i tirocini di inclusione sociale in Calabria. La Regione ha individuato le risorse in attesa del completamento dell’iter che porti a eliminare il precariato.
Per Coldiretti: «C’è più consapevolezza nei cittadini e le famiglie adottano piani di risparmio». E in Calabria tornano antiche abitudini così come si faceva ai tempi dei nonni.