Don Giovanni Merlini: Lateranense, un convegno sulla “spiritualità del discernimento e della guida”
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“Il popolo libanese ha un grande spirito di resilienza, ma quando il dolore è troppo grande le persone non parlano più, e il silenzio diventa il loro linguaggio”. A dirlo, in una intervista con Popoli e Missione, è suor Myrna Farah, religiosa libanese delle suore di Santa Giovanna Antida Thouret ed esperta di formazione. “Il popolo è talmente preso dai bisogni primari, dal mangiare, dal bere, dal reperire le medicine, la benzina, che non ha più le forze né il tempo di pensare ad altro che a sopravvivere. E contro chi dovrebbero poi protestare, verso quale istituzione? Il Libano adesso non è un Paese né gli somiglia”. La suora racconta che “in Libano ci sono due orientamenti: quello di Hezbollah, che non rifugge da una guerra con Israele per liberare le terre conquistate da questo, e i partiti liberali che non vogliono prendere impegni in questo Medio Oriente che sembra un vulcano. La strategia di entrambi sembra adesso quella di giocare sul tempo. Tutti e due misurano le minacce e le conseguenze di una guerra, che sicuramente sarebbe una guerra regionale. Hezbollah non è Hamas che è radicata solo a Gaza, Hezbollah è molto più organizzato e forte, conta su oltre 100mila miliziani, più dei soldati dell’esercito libanese, in pratica uno Stato nello Stato. E l’Iran ha annunciato che una guerra in Libano sarà una guerra regionale”. “E non si deve fare l’errore di dare troppa importanza alle differenze che dividono sciiti e sunniti – chiude la suora –. Aldilà delle posizioni ufficiali, c’è un sentimento d rabbia e di ingiustizia che cresce nel mondo arabo. Le popolazioni vedono che il mondo occidentale è silenzioso davanti a questa tragedia che sta sterminando un popolo intero, e allora cosa sarà non si può immaginare, anche perché al fondo non ci sono motivi economici o il desiderio di conquistare una terra, ma solo l’odio e la volontà di cancellare la presenza dell’altro”.
Fonte: AgensirDon Giovanni Merlini: Lateranense, un convegno sulla “spiritualità del discernimento e della guida”
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