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Papa Francesco durante la sua omelia ai funerali, in Piazza San Pietro, di Benedetto XVI ha espresso gratitudine per il suo predecessore. «Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre», ha detto. «Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!», l'invocazione finale. «Santo subito!», il grido che si leva dalla piazza
«Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell'udire definitivamente e per sempre la sua voce». Lo ha detto papa Francesco nell'omelia per in funerali del Papa emerito Benedetto XVI chiedendo di «affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l'olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita».
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«Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre», ha esordito il Santo Padre, riferendosi ala Papa emerito.
Francesco ha citato poi San Gregorio Magno: «In mezzo alle tempeste della mia vita, mi conforta la fiducia che tu mi terrai a galla sulla tavola delle tue preghiere, e che, se il peso delle mie colpe mi abbatte e mi umilia, tu mi presterai l’aiuto dei tuoi meriti per sollevarmi».
«È la consapevolezza del Pastore che non può portare da solo quello che, in realtà, mai potrebbe sostenere da solo e, perciò, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli è stato affidato», il commento di Francesco che ha aggiunto: «È il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore».
«Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: "Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito”».
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«Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!», l’invocazione finale, che ha fatto da contraltare all’intensa meditazione della parte iniziale, in cui sono risuonate parole come dedizione e mitezza, «capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare».

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