Avvenire di Calabria

Il ritorno alle tradizionali processioni dell'Effigie coincide con un altro solenne evento che verrà ricordato questo pomeriggio in Cattedrale

Madonna della Consolazione, la prima incoronazione del 1722

Il racconto della posa della corone fatte realizzare dal Capitolo Vaticano trecento anni fa

di Redazione Web

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Il ritorno alle tradizionali processioni del sabato e del martedì dell’Effigie della Madonna della Consolazione, coincide con un altro doppio evento per la fraternità dei frati cappuccini di Reggio Calabria e per l’intera comunità diocesana di Reggio Calabria – Bova: l'incoronazione di trecento anni fa.

Oltre al cinquantesimo anniversario dell’erezione a Basilica minore del Santuario dell’Eremo, quest’anno ricorrono i trecento anni dalla prima incoronazione della venerata Effigie della Patrona. Il rito sarà ripetuto questo pomeriggio prima della tradizionale processione del martedì delle ore 18. Alle 17.30, sul sagrato della Basilica Cattedrale, si svolgerà la commemorazione dell’Incoronazione del 15 settembre 1722. 

Trecento anni fa l'incoronazione della Madonna della Consolazione: la cronaca

Il mirabile evento avvenuto il 15 settembre del 1722 (il martedì della solennità di Maria, Madre della Consolazione) è documentato da un atto pubblico redatto, per l’occasione, dal notaio regio ed apostolico Gregorio Antonio Pugliatti.


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Ma come si è arrivati all’incoronazione del quadro della Madonna della Consolazione? Bisogna riavvolgere il nastro di un paio di anni. Siamo esattamente nel 1719. Anno ricordato dai reggini e dai padri cappuccini non solo per la gran carestia che durò fino al giugno del 1720, ma anche per un lietissimo evento. Ce lo ricorda monsignor Antonio Maria De Lorenzo nel suo volumetto del 1866 intitolato: “Nostra Signora della Consolazione”.

Ogni anno, il Capitolo della Basilica Vaticana di Roma usava sorteggiare il nome di una popolare immagine mariana particolarmente venerata al mondo a cui donare una corona d’oro, a seguito di un lascito di don Alessandro Sforza di Piacenza. In un’urna venivano inseriti i nomi delle immagini sacre. Poi si procedeva all’estrazione.

L'intuizione del decano del Capitolo metropolitano, Spizzicagigli

In quell’anno a Roma, c’era proprio l'abate reggino monsignor Antonio Spizzicagigli, decano del Capitolo Metropolitano di Reggio e fondatore nella stessa città dello Stretto di una Biblioteca dei poveri. Ebbe l’intuizione di inserire nell’urna proprio il nome della Madonna della Consolazione. Provvidenza ha voluto che venisse estratto proprio il suo biglietto. Fu così che vennero realizzate le due splendide corone d'oro che ancora oggi il popolo reggino può ammirare durante i festeggiamenti mariani.

Il decano Antonio Spizzicagigli, su delega del Capitolo Vaticano che intanto aveva provveduto a farle realizzare, ebbe l'onore di porre le corone sulle teste della Vergine e del Bambino Gesù. L'arcivescovo del tempo, monsignor Giovan Andrea Monreale si trovava, infatti, fuori sede. La solenne incoronazione, di cui oggi si ripeterà il rito in ricordo di quel memorabile evento, avvenne appunto il 15 settembre 1722 a Reggio Calabria.


PER APPROFONDIRE: Madonna della Consolazione, il programma delle celebrazioni del martedì


Quella di oggi sarà, dunque, un’occasione per unirsi in preghiera attorno alla Madre e per ricordare il significato del gesto legato all’incoronazione dell’Effigie della Madonna della Consolazione.  

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