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La Calabria torna protagonista alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con due opere selezionate per l’edizione 2025. Due film girati sul territorio regionale e realizzati con il supporto della Calabria Film Commission porteranno sul grande schermo paesaggi, storie e volti calabresi.
La Calabria sarà presente alla 82ª Mostra d’arte cinematografica di Venezia con due film girati sul territorio regionale, entrambi realizzati con la collaborazione della Calabria Film Commission.

La prima opera è “Ammazzare stanca”, per la regia di Daniele Vicari, con Gabriel Montesi, Vinicio Marchioni, Selene Caramazza, Andrea Fuorto, Thomas Trabacchi, Pier Giorgio Bellocchio, Rocco Papaleo, Saverio Malara. Il film è prodotto da Pier Giorgio Bellocchio e dai Manetti bros., una produzione Mompracem con Rai Cinema, ed è in concorso nella sezione Spotlight.
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La seconda è “Il quieto vivere” di Gianluca Matarrese, Faber Produzioni, Stemal Entertainment, con Rai Cinema, in co-produzione Elefant Films con RSI, prodotto da Donatella Palermo e Alex Iordachescu, selezionato come evento speciale alla 22ª edizione delle Giornate degli Autori.
“Ammazzare stanca”, scritto da Daniele Vicari e Andrea Cedrola, è liberamente ispirato all’autobiografia omonima di Antonio Zagari, edita da Compagnia Editoriale Aliberti.
Il film è stato girato anche in Calabria, in particolare nei territori di Lamezia Terme, Spezzano della Sila, Camigliatello Silano, San Luca, Bovalino.
Si tratta della storia vera di un ragazzo che si ribella al suo destino criminale, scegliendo una strada diversa. Un’opera che coniuga intensità narrativa e impegno civile, sostenuta da un cast di primo piano: Gabriel Montesi, Vinicio Marchioni, Selene Caramazza, Andrea Fuorto, Thomas Trabacchi, Pier Giorgio Bellocchio, Rocco Papaleo e Saverio Malara.
“Il quieto vivere” è stato girato nei comuni di Corigliano-Rossano e Sibari. Protagonisti del film sono Maria Luisa Magno, Immacolata Capalbo, Andrea Magno, Antonietta Giuseppina Mancuso, Carmela Magno, Concetta Magno, Filomena Magno, Sergio Turano, Giorgio Pucci.
«Il film nasce da una storia vera, vissuta tra le mura della mia famiglia – spiega il regista Gianluca Matarrese – In un borgo calabrese dove il rancore è quotidiano e il conflitto è sacro, racconto la guerra domestica tra due cognate, Luisa e Imma. Attraverso un linguaggio che fonde documentario, finzione e teatro, metto in scena un universo chiuso e iperreale, dove ogni lite è una performance e ogni pranzo un campo di battaglia.

Con ironia e crudeltà, esploro l’anticamera del crimine, quel momento sospeso in cui la tragedia del reale può ancora essere evitata, forse, grazie al cinema».

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